SECOND STAGE

di Fabio Volino/Mickey

Introduzione
Continuano le avventure del primo gruppo made in MarvelIT! Buona lettura!

Capitolo Primo
AFRICA

Sudafrica.

Dall' alto di una collinetta il gruppo di WorldWatch osserva una sorta di cittadella che si para sotto di loro, composta da numerose tende, molte delle quali appaiono deserte. Alcune persone, simili a fantasmi nell' aspetto, percorrono questo territorio brullo e inospitale.
Pantera Nera, infine, dice:"Andiamo" ed il gruppo inizia a scendere dalla collinetta. Mentre tutti si dirigono verso il villaggio, Sun non può far a meno di ripensare, come fa da tempo, al colloquio avuto con sua madre qualche giorno fa.

Flashback. Onu, base di WorldWatch.

L’ una di fronte all’ altra, due donne si confrontano dopo tanto tempo. Avrebbero molto da dirsi, eppure pare che non riescano a pronunciare nemmeno una parola. L' atmosfera è molto tesa. Angela, la madre di Sonia Elios, alla fine rompe il ghiaccio:"Sai… ti ho vista sui giornali e alla TV… sono molto fiera di te. Ho capito che sei diventata una ragazza matura, consapevole… anche se all’ inizio non trovavo il coraggio per farlo, ci ho riflettuto e per questo ho pensato di venire a trovarti".
"Perché?" chiede Sun, contrariata.
"Dopo che ho… abbandonato tuo padre, mi sono trasferita qui, cercando di rifarmi una vita, di ricominciare da zero… superando il dolore per la nostra separazione. Ma gli anni passano, il tempo stringe: vedo tutto sotto una luce diversa, adesso. Sonia, voglio ristabilire quel legame che c' era tra noi un tempo".
"Un tempo? Quando ero così piccola che a malapena mi ricordo di aver passato con te cinque anni della mia vita? No, cara Angela, quel legame è stato spezzato secoli fa e la responsabilità è tutta nelle tue mani!".
"Lo ammetto, ma devi capire questo… metterti nei miei panni! La situazione a casa era insostenibile… dovresti sapere quanto lavorassimo sodo, io e tuo padre, per mantenerci tutti! Ciò non solo portava lui a trascurare me, ma entrambi a non dedicarti il giusto spazio. Dovresti saperlo come sono, gli uomini: pensano solo alla carriera e così è stato anche per lui. Francesco stava diventando un estraneo, ancor più quando entrò in quello studio legale. Lo stress che avevo accumulato era eccessivo, oltrepassò ogni limite… per questo me ne andai".
"Ci rifugiamo in retoriche femministe, adesso? Ma poi io cosa c' entravo in tutto questo?!" continua a chiedere Sonia, che non riesce ancora a comprendere le ragioni di sua madre.
"Nulla, quello che volevo farti capire è che la colpa è stata reciproca da parte sia mia che di tuo padre".
"Menti! Checché tu ne pensi degli uomini, mio padre mi è sempre stato accanto negli anni successivi, solo che tu non eri presente per vederlo. Invece di scaricare sugli altri le tue colpe dovresti farti un esame di coscienza. Fino a quel omento non presentarti più davanti a me". Sun se ne va col volto teso e tirato. Ma, quando si ritrova sola nella stanza adiacente, seduta, con il volto coperto dalle sue stesse mani, non può fare a meno di chiedersi se abbia agito per il meglio.
Angela sta per raggiungere sua figlia, per un ultimo tentativo di approccio, quando davanti a lei si para Martin Davidson.
"Signora, credo sia meglio che lei se ne vada. Sun è evidentemente turbata dal vostro incontro: lei non può presentarsi qui come nulla fosse e rovinare l' atmosfera di tranquillità del gruppo, compromettendone l’efficienza sul campo".
"Chi è lei per giudicarmi?" chiede Angela.
"Uno che ha a cuore le sorti di sua figlia, diversamente da lei".
E Angela, offesa, se ne va:"A cuore? Vedremo se potrai dirlo ancora tra qualche tempo, Davidson!" pensa.

Presente, Sudafrica.

Anche Kara Killgrave ripensa a ciò che le è accaduto recentemente... il modo incomprensibile in cui i suoi poteri sono aumentati, quella misteriosa presenza nella sua mente… tutto questo viene sempre più rinvangato dal tetro spettacolo che si presenta davanti ai suoi occhi. Una desolazione a cui vorrebbe, e forse potrebbe, mettere fine.
Tra una riflessione e l’ altra, il gruppo arriva in fondo alla collina. Gli autoctoni, appena notata la loro presenza, tentano di fuggire spaventati: nessuno è abituato alla vista di uomini occidentali in costume. Visione, saggiamente, individua un uomo abbastanza robusto tra la folla sfuggente e plana verso di lui. Così lo può afferrare senza fargli troppo del male, nonostante l' uomo scalci per liberarsi e si lamenti.
"Non ho fatto niente, lasciatemi!" urla in una lingua diversa dall’ inglese, che solo T’Challa sembra comprendere.
È proprio Pantera Nera ad avvicinarsi a Persuasion:"Convincilo a dirci quello che sa" le chiede.
"Come? Io…". La ragazza è incerta. È proprio quello che teme: usare in maniera ingiusta il suo grande potere. Certo, lo ha già fatto in Italia, per minare la criminalità dei clandestini, ma… adesso è diverso.
È compito di Pantera darle la giusta spinta:"Kara, non essere titubante: se non usi il tuo potere in questo modo, altre persone potrebbero soffrire a causa dei tuoi dilemmi etici".
Probabilmente questo è ciò che la ragazza voleva sentirsi dire:"Dimmi dov’è la base generale della gente che vi sfrutta" chiede poi.
Pur essendo l' ordine stato pronunciato in una lingua diversa dalla sua, l' autoctono non può fare a meno di rispondere. E rivela tutto.
T’Challa osserva il tutto: non gli piace dover agire in questo modo, ma forse non ci sono altre alternative. Non da quando era venuto a conoscenza di terribili notizie che sapeva di non poter fronteggiare da solo: il patto con l' ONU del resto era stato fatto anche in previsione di problemi insormontabili come questo.

Qualche giorno prima. ONU.

Dopo lo sconveniente episodio contro Hypno-Hustler e Voce, Pantera Nera aveva convocato una riunione di WorldWatch per esporre una questione a lui molto cara:"Ho scoperto che, in certe zone poco densamente abitate del Sudafrica, la gente viene ancora schiavizzata per lo sfruttamento delle miniere di diamanti. Non c'è rispetto per queste persone, che vengono maltrattate in maniera indecente. Non so chi possa esserci dietro questa sporca faccenda, anche se ammetto di avere qualche sospetto. Ma so per certo di non poter sradicare questo fenomeno con le mie sole forze. Tra l’altro, se avessimo l’ appoggio delle Nazioni Unite, questa vicenda verrebbe più esposta all' opinione pubblica, sensibilizzandola, e il responsabile di ciò si guarderebbe dal continuare".
Hanno tutti seguito con attenzione; in particolare, i colleghi di T’Challa sembrano allarmati quanto lui da queste affermazioni. Ci sono state così tante battaglie per l’abolizione dell’apartheid… gente come Nelson Mandela che si è esposta in prima persona… non sarebbe giusto gettare alle ortiche queste conquiste.
Nonostante questo, però, Valerie Cooper non sembra particolarmente favorevole ad un’ azione del gruppo:"Per quanto la causa possa essere giusta, temo di dover negare l’ appoggio alla missione, in quanto Pantera Nera ha solo presentato prove circostanziate dei suoi sospetti. Niente di concreto su cui basarsi e…".
All’ improvviso, si blocca per qualche secondo, chiudendo gli occhi.
"Tutto bene, Val?" chiede preoccupato USAgent.
La ragazza annuisce, poi osserva per alcuni secondi alcuni documenti davanti a lei, dove T'Challa ha messo nero su bianco le prove dei suoi sospetti. Infine Valerie riprende a parlare:"Sì, sto bene Agent. In effetti, ad una seconda occhiata, mi sono resa conto che è giusto che si indaghi anche su dei semplici sospetti di ingiustizia. WorldWatch esiste anche per questo, quindi approverò la missione".
Nonostante le perplessità, il gruppo accoglie con sollievo la notizia, senza sapere a cosa è dovuto il brusco cambiamento di opinioni di Valerie.
La donna sta per ritirarsi nella sua stanza quando Agent la raggiunge:"Sei sicura di stare bene?" le chiede "Forse dovresti riguardarti, è da alcuni giorni che mi sembri distante, anche da me".
"Sto benissimo, ti ripeto. E forse qui il problema non sono io, ma tu" risponde Val.
"Cosa intendi dire?".
"L' identità segreta, il tuo ruolo alla FBSA, la tua partecipazione a WorldWatch... Sei solo un uomo, Agent, sei certo di poter riuscire ad occuparti di tutte queste cose?".
"Certo" annuisce con decisione Jack Daniels.
"Sarà" ribatte Val "Ma ho come l' impressione che presto sarai costretto ad operare una scelta. Che forse non ti piacerà". E così dicendo Valerie Cooper se ne va, lasciando un USAgent alquanto dubbioso. Perché anche lui sa che un giorno dovrà compiere una scelta.
Il Signore degli Inganni è felice di tutta questa situazione: sa chi si nasconde dietro lo sfruttamento umano contro cui il gruppo si scaglierà e spera che costui possa eliminare definitivamente T’Challa, un avversario potenzialmente pericoloso per i suoi piani. I suoi poteri mentali hanno fatto in modo che Pantera Nera vada incontro al suo fatale destino e che Agent inizi a dubitare del suo ruolo. Tutto ciò grazie a quell' inconsapevole pedina che ha nome Valerie Cooper.

Presente.

L' uomo catturato ha rivelato l' ubicazione dello sfruttatore e viene affidato a dei medici della Croce Rossa per le prime cure.
"È così sconfortante” commenta Pantera “L' apartheid non è mai davvero morto… è solo stato debellato per qualche tempo, poi, quando è stato dimenticato, è balzato nuovamente alla ribalta. È questo il problema dell' uomo: che spesso dimentica".
Tutti gli danno ragione, ma la mente di T’Challa è ormai altrove. Sta ripensando al suo recente incontro con Tempesta: perché solo poche persone apprezzano la natura, il vero senso della vita, mentre quasi tutti gli altri si abbandonano agli orrori del mondo moderno? Non dovrebbe fare di più, lui che ne ha il potere? Non dovrebbe volgere le sue forze ad altri paesi oltre che al Wakanda?
Poco dopo Capitan Bretagna viene lasciato presso la Croce Rossa, perché rintracci le altre persone fuggite e li porti dai medici, mentre il resto del gruppo si dirige verso lo sfruttatore.

Palazzo di vetro dell' ONU.

Valerie Cooper si sta osservando ad uno specchio. Il suo volto appare stanco e tirato, decisamente ha visto giorni migliori.
"Cosa diavolo mi è preso l’ altro giorno, durante la riunione?" pensa "Ero convinta di fare una cosa, poi, all' improvviso, mi sono convinta a farne un' altra. Forse sono stata ottenebrata dalla mia fredda logica che non mi fa vedere ciò che si deve davvero combattere? Forse anch' io dovrò fare una scelta un giorno, come ho predetto ad Agent? E poi da qualche giorno ho un continuo mal di testa. Meglio lasciar perdere…".
Poi, improvvisamente, lo specchio in cui si guarda sconsolata si anima, davanti a lei si apre un portale e da esso escono due mani femminili che la abbrancano al collo.

Sudafrica.

WorldWatch è giunto in un' altra cittadella immersa in una foresta apparentemente incontaminata. Ma il male dell’ uomo non risparmia neanche questi luoghi. Gli eroi se ne rendono conto quando superano il villaggio e giungono nei pressi di una miniera.
"Cos’è?" chiede Sun.
"È una miniera di diamanti, la cui vena ormai sta per esaurirsi" spiega Pantera Nera.
"Ma… quegli uomini…". Sonia non riesce neanche a concludere la frase. Come gli altri, è sconvolta dall’ improvvisa visione dei 'minatori' del luogo: uomini denutriti, le cui braccia sembrano corde annodate, ma che nonostante questo continuano imperterriti a lavorare. Al loro fianco, casi umani ancora più gravi collaborano allo sfruttamento della miniera: donne incinte, persino bambini.
Kara rimane angosciata più di tutti di fronte a questa visione:"Il potere che ho" pensa "potrebbe e dovrebbe fare di più per alleviare queste sofferenze". E così ripensa alla frase che aveva sentito nel ristorante: lei ha il potere, sta a lei farne un buon uso. Che abbia ricevuto un incremento di poteri per rimediare ai mali del mondo? Sì, deve essere così.
Il gruppo, spaesato, volge il suo sguardo verso una baita molto elegante, stona quasi col paesaggio triste e angosciante presente nella zona.
"Guardate lì" dice Visione "Da quell’ edificio traspare un lusso che in questo paese può essere detenuto solo dai responsabili di questo orrore. Non si fanno scrupolo di nascondersi, a quanto pare".
"Andiamo" ordina USAgent.
Man mano che si avvicinano, tutti notano un uomo davanti alla porta della baita. È Pantera Nera a riconoscerlo subito, dal momento che è una sua vecchia conoscenza: Anton Pretorius.
"Salve, T'Challa, felicissimo di rivederti" esordisce l’ uomo.
"Tu! Sei tu dietro questo!?" urla irato il sovrano del Wakanda.
USAgent si fa portavoce di un’ esigenza del gruppo:"Pantera, chi è quest’uomo?".
"Il suo nome è Anton Pretorius ed è l’ uomo che ha segregato per anni la mia matrigna".
Tutti comprendono l’ ira e il disprezzo che trapelano dal loro amico.
"Non essere melodrammatico, T’Challa" dice Pretorius "Gli affari sono affari. E poi credevi di avermi seppellito nel fango per sempre? Ne sono riemerso, invece, come puoi vedere ed ho trovato uomini che condividono la mia visione di potere".
"Come… come puoi concepire un orrore del genere?".
"Tu non capisci, qui c'è in gioco molto di più. Sono in moto forze al di là delle nostre possibilità".
"Qualunque cosa ci sia sotto, Pretorius, ora verrai con noi" sentenzia Pantera Nera.
Ma il nemico ribatte prontamente:"Prima dovrete prendermi" dice, prima di rifugiarsi agilmente all’ interno della sua baita.
I membri di WorldWatch lo inseguono immediatamente: disgustati da un essere del genere e preda della rabbia, non pensano di stare per cadere in una trappola.
E così è.
Irrompendo nell’ edificio, gli eroi non riescono neanche a vedere dove si è cacciata la loro preda, che un lampo accecante li investe e fa perdere i sensi a tutti.

Qualche minuto dopo.

Il risveglio di WorldWatch li catapulta in una cruda realtà: sono tutti rinchiusi all’ interno di gabbie che, in qualche modo, impediscono loro di usare i poteri.
Pantera Nera è in una gabbia elettrificata; Persuasion ha gli occhi e la bocca bendati, oltre alle mani e i piedi legati; Visione è immerso in un campo elettromagnetico che disturba il suo organismo sintetico; Sun è in un ambiente con temperature fredde che le impediscono di lanciare i suoi raggi solari; per Dinamo Cremisi e USAgent è bastata una gabbia con sbarre robuste, molto robuste. Per quanto cerchino di divincolarsi, nessuno riesce a liberarsi.
Di fronte al gruppo ora, oltre a Pretorius, vi è un’ altra stretta conoscenza di Pantera:"Achebe!" grida sorpreso ed indignato T’Challa, che ha subito notato un pupazzetto diverso da quello che il sacerdote usava solitamente.
"Da quanto tempo, T’Challa! Beh, non troppo a ben pensarci. Comunque finalmente ci rivediamo, per giunta in compagnia del tuo gruppo, il fantomatico WorldWatch! Sedicenti eroi del popolo che aspirano a cambiare il mondo… senza sapere che coloro che cambiano il mondo sono le persone che guardano al vero valore della vita: il potere. Persone come me e Pretorius".
"E non dimenticare..." inizia Pretorius.
Achebe lo schiaffeggia col suo pupazzetto:"Non osare andare avanti, tu! Parli anche troppo, a volte".
Nessuno ha la forza di replicare.
"Ed ora, Mr. Cilindro" conclude Achebe rivolgendosi al pupazzetto "Quale fine vogliamo far fare a questi sedicenti eroi del popolo?".

Capitolo Secondo
THE HINDU TIMES

Rifugio segreto del Signore degli Inganni.

In una sala di controllo, fornita di computer dell’ ultima generazione e di avveniristiche tecnologie, seduto sulla sua poltrona e apparentemente tranquillo, ma in realtà molto fremente per ciò che sta accadendo, vi è colui che si definisce il Signore degli Inganni, anche se per ora ne ha orchestrato uno solo: un enorme inganno che ha nome WorldWatch. È completamente assorbito dalla gestione dei suoi piani quando il suo fido collaboratore Vincent, ex generale dell' esercito degradato per aver sparato a dei civili di propria iniziativa ed ora ufficialmente dato per morto, entra nella sala, osando interrompere il suo flusso di coscienza.
"Signore… abbiamo perso le tracce di WorldWatch" lo informa. Il suo tono è esitante, come sempre di fronte a questa persona capace di intimorirlo con un semplice sguardo.
"Potrebbero essere in pericolo di vita?" chiede con voce fluente il losco manipolatore.
"È molto probabile, signore. Praticamente certo: ne abbiamo perso le tracce quando si sono recati in una piccola cittadella immersa in una foresta. Solo Capitan Bretagna è illeso, ma ignaro della situazione".
"Al diavolo Braddock!" pensa il Signore "Non è lui che mi serve, non è per lui che sono preoccupato, potrebbe anche andarsene e non piangerei affatto". Poi dice:"Ci mancava solo questa… Non riesco neanche a spiegarmi come abbia potuto perdere ogni contatto con l’ ONU. Non riesco più a collegarmi con la mente di Valerie Cooper…".
"Stiamo lavorando per scoprirlo, Signore, ma al momento non abbiamo idea da cosa possa dipendere tutto questo. È come se qualcosa non di questo mondo avesse deciso di tagliare i contatti tra l' ONU ed il mondo esterno. Per ora siamo riusciti a tacere la notizia, ma temo che non durerà molto".
Il Signore annuisce:"Va bene, puoi andare, Vincent".
Rimasto solo, il Signore degli Inganni si mette le mani tra i capelli, poi infila una mano nella tasca della sua giacca e ne estrae una foto: vi è stata immortalata una bambina piccola, dell’ età di circa quattro anni. Quella bambina è Sonia Elios.
Il Signore la accarezza, con volto preoccupato, poi la rimette nel suo vestito e torna a lavorare ai computer.

Sudafrica, rifugio di Achebe e Pretorius.

Incredibilmente, questi due nemici del Wakanda non solo si sono alleati, nonostante le loro divergenti convinzioni, ma sono anche riusciti a sottomettere tutti i membri del gruppo ufficiale delle Nazioni Unite. Il reverendo Achebe sembra fortemente intenzionato a mettere fine alle loro vite… molto dolorosamente. E lentamente.
"Smettila di fare il criminale vanaglorioso, Achebe!" lo esorta T’Challa, insofferente al suo attuale stato.
"Vana che? Parli troppo forbito, Panterina Panterona" ribatte col suo ampio sorriso il sacerdote "Io sono un uomo del popolo, mentre tu sei un regnante. Siamo troppo diversi: tu non puoi comprendere i miei bisogni, non puoi appagare la volontà di un popolo affamato. Te ne stai lì, beato, sul tuo trono, incurante di ciò che ti accade intorno. Ma ora tutto cambierà!".
L' odio di Achebe, un odio che ha radici antiche e sepolte nel passato: c' era una volta, a Ghudaza, un contadino di nome Bob, anche se nessuno sapeva quale fosse il suo vero nome. Ghudaza era grande come una piccola cittadina degli Stati Uniti, solo con molte meno armi. Così, quando la vicina Ujanka interruppe tutti i rifornimenti per far morire di fame i guerriglieri di sinistra che ambivano al potere, costoro, affamati e feriti, si rifugiarono nella fattoria di Bob, che diede loro da mangiare e li rimise in salute. Per ringraziarlo, i guerriglieri lo pugnalarono 32 volte, bruciarono la sua fattoria e portarono via sua moglie, che si era nel frattempo innamorata del capo dei ribelli.
Comprensibilmente, Bob si incazzò un pochino. Si narra che rifiutò di morire per rabbia e che fece un patto col Diavolo per vendicarsi. Ma non come avrebbero fatto tutti: Bob andò dal padre, dalla madre, dai fratelli, dalle sorelle e da qualunque altra persona avesse conosciuto anche solo superficialmente sua moglie. E li uccise tutti. Finché non rimase più nessuno.
Bob divenne Achebe e si trasferì negli Stati Uniti, dove si laureò in numerose materie, prima di essere rimpatriato nel suo paese, che poco dopo cadde in balia di guerre etniche che uccisero migliaia di persone. Achebe venne condotto in un campo profughi wakandano, dove erano presenti altri profughi di diverse tribù che si odiavano a vicenda e, tutti insieme, odiavano i wakandani. Qui conobbe per la prima volta Pantera Nera. Convinto che solo dal caos possa nascere un nuovo ordine, Achebe scatenò una sorta di guerra civile nel paese natio di T'Challa, sedata dopo grandi fatiche. Ma lui riuscì comunque a fuggire, per non riapparire più. Fino ad ora.
"Essere un regnante non impedisce che io ami il mio popolo".
"Populismo, ipocrisia, democrazia" afferma Achebe "Vuote parole da un uomo vuoto. La verità è che non vuoi accettare che il Wakanda è una nazione moralmente al collasso, pronta a trascinare con sé anche altri paesi. Io intendo solo accelerare questo processo".
"Come? Con i robottoni?".
"No, con un mezzo molto più semplice: le armi. E la violenza gratuita. Sei d' accordo con me, Mr. Cilindro?".
Sun è imprigionata in una gabbia il cui penetrante gelo le impedisce di attivare i suoi poteri. Ma non ha perso la sua voglia di scherzare e si rivolge a Visione:"Diamine, non immaginavo che i cartoni animati potessero rimbecillire così tanto, o forse questo qui era conciato male già prima. Brr... simpazoide, non provavo simili brividi da quando un imprenditore ricco sfondato disse di essere un presidente operaio. Sai che è stato liberatorio mandarlo a...".
Ma Viz, riverso al suolo nella sua prigione, non la ode, non può. Le forze della sua gabbia gli impediscono di alterare la sua densità, divenire intangibile o lanciare raffiche dai suoi occhi. E fanno molto di più, ad insaputa di tutti: comprimono la sua mente, rendendo la sua personalità frastagliata, preda di mille ricordi a cui vuole sfuggire. Ricordi costellati dall' immagine di Ultron, di Wonder Man e Scarlet che gli ridono in faccia, di Capitan America che dalla tomba lo incolpa per aver abbandonato i Vendicatori all' improvviso.
Poi, ad un tratto, è come se qualcuno emergesse dalle profondità del suo io robotico, un uomo… che non è Simon Williams.
"Allora, Visione, sei soddisfatto del tuo operato? Guardati: hai sacrificato tutto" inizia a dire l' uomo, con tono palesemente denigratorio "Hai sacrificato la tua vita… la tua personalità, la MIA personalità, di Alex Lipton… per cosa? Per permettere che il tuo alter ego ti sottraesse la donna che ami? Sai cosa significa questo? Che sei incapace di decidere, di avere una tua vita! Se avessi ancora i miei schemi mentali pienamente funzionanti non saresti arrivato a questo punto: in quel periodo eri un uomo freddo e logico, ma dentro di te si agitavano pensieri più che umani. Non hai forse aiutato mio padre? Ed io ero lì, pronto ad emergere, come è alfine accaduto in quel ristorante. Non sono davvero morto in seguito a quella sparatoria, dunque, ora vivo in te. In un perdente. Che pena!".
"Smettila! Non hai il diritto di…".
"Ah, no?" lo interrompe Lipton "Sei qui, in balia di questi pazzi… è il momento migliore per fare un bilancio della tua non-vita… un bilancio decisamente in deficit!".
"Vai via, ti prego!" implora il sintezoide, come un bambino impaurito.
"D' accordo, me ne andrò, ma non vuol dire che sia per sempre" sono le ultime, minacciose parole del rinato Alex Lipton.
E la parte più umana di Visione… piange.

Palazzo di Vetro, New York.

Meggan si aggira per i corridoi, le sembrano insolitamente desolati. Aspetta con pazienza ed ansia il ritorno di Capitan Bretagna, ma non è solo questo a preoccuparla. È come se l' atmosfera attorno a lei fosse ammantata di oscurità, in attesa di scatenarsi in tutta la sua devastante potenza. Come guidata da una forza estranea, Meggan entra allora nella sala riunioni del gruppo… rimanendo sconvolta di fronte a ciò che vede.
"Cosa succede qui?!" si domanda con voce flebile.
Sembra tutto diventato una sorta di luogo per un rituale magico, la sala è stata interamente mutata! Ed al centro di essa, Valerie Cooper è sospesa in aria da un incantesimo emanata da una donna dai capelli corvini.
"Dov’è la mia preda? Rispondi!" grida a Valerie la misteriosa donna, prima di veder entrare Meggan. Al che si ferma, posa a terra Val e…
"Sei qui, finalmente! La mia ricerca è giunta al termine" la accoglie con inatteso piacere.
"Chi sei?" le chiede Meggan.
"Mi chiamo Umar" risponde la maga.

Sudafrica.

Kara Killgrave si sente impotente: ha il potere di persuasione assoluto, potrebbe liberare tutti semplicemente dicendo una parola. Ma non può farlo a causa di legacci troppo forti e perché ha occhi e bocca bendati. Senza contare che la sua gabbia è di vetro, quindi anche i suoi ferormoni persuasivi non raggiungerebbero l’ obiettivo.
Poi, ad un tratto accade qualcosa di straordinario: è come se avesse ben chiaro cosa stia accadendo davanti a lei. Pur non potendo vedere, sa che davanti a lei vi sono Achebe e Pretorius. Sa dove essi si trovino in questo momento! Sì, Achebe è davanti alla gabbia di Pantera Nera, mentre Pretorius è indietro, più defilato, vicino ad una strana macchina. Sì, è così! Ma cosa è davvero successo in quel ristorante? Che debba iniziare ad aver paura di sé stessa?
"Come… come faccio ad esserne conscia? Fino a che punto si sono espansi i miei poteri?" si interroga con inquietudine Kara. Ma ora questo non deve offuscare il suo agire, l’ importante adesso è approfittare di ciò che nessuno è ancora a conoscenza.
"Sento che Pretorius è l’ anello debole del gruppo" pensa Kara "Devo concentrarmi su di lui".
E il verbo è calzante: con uno sforzo del tutto mentale, Kara pensa in sua direzione:"Liberaci, Pretorius. Liberaci!" continua a ripetere nella sua mente, come un mantra, sempre più forte. Ed il messaggio, misteriosamente, arriva fino alla psiche del nemico: anche se non può parlare, i suoi ordini telepatici paiono ugualmente efficaci.
Pretorius si volta di qui e di là: da dove proviene questa voce insistente e penetrante? Dapprima spaventato per la voce che sente rimbombare nel cervello, è tentato di acconsentire, pur di non sentirla. Poi esita, tenta di resistere, non può mandare all’ aria tutto il piano. È ovvio che le nascenti facoltà mentali di Persuasion non sono allo stesso livello di quelle vocali. E allora la ragazza grida nella sua mente! È un miracolo che Pretorius non urli.
Pantera Nera si accorge dell' esitazione del suo nemico:"Non so cosa gli stia succedendo, ma Achebe non deve accorgersene. Devo continuare a distrarlo". "Allora Achebe" dice Pantera "Forse tu non hai mai capito i veri bisogni di un popolo, perchè...".
Pochi secondi dopo, Pretorius non ce la fa più. E lentamente inizia a muoversi verso la strana macchina dietro di lui, senza che nessuno se ne renda conto. Preme un bottone e, con un tonfo che spaventa tutti, le costrizioni delle gabbie cadono.
"Che succede?!" grida Achebe, arrabbiato, mentre Pantera Nera, USAgent e la Dinamo Cremisi sono i primi ad approfittare del diversivo, mentre Sun e Visione li seguono a ruota, anche se il sintezoide pare un po' stordito. Ma Achebe è più veloce di loro e colpisce Pretorius che va a sbattere con la testa contro la macchina. Poi il sacerdote si volta e...
"Qualcosa non va, Achebe?" lo canzona T’Challa. Poi si abbassa, giusto in tempo per evitare lo scudo di Agent di cui avvertito il lancio. L' insolita arma, precisa, colpisce Achebe alla testa, che viene amputata dal collo. Ed è solo allora che l' inganno viene svelato.
Il corpo del sacerdote è pieno di circuiti: è un androide che, inquietantemente, continua a sorridere anche con la testa rotta.
"Che bastardo!" commenta genuinamente Sun ancora scossa da brividi di freddo.
Solo allora dalla bocca finta di Mr. Cilindro esce la vera voce di Achebe:"Non hai ancora visto nulla, Pantera Nera. Pensavi davvero che avrei sprecato il mio tempo in inutili progetti di vendetta alleato con un perdente? Questo era solo un assaggio, ben presto l' Africa inizierà a rimpiangere i tempi del colonialismo". Poi più nulla.
Un silenzio di stupore pervade la sala.

Kara, mugugnando qualcosa, converge l’ attenzione su di lei.
"Persuasion!" corre verso di lei T'Challa, liberandola dalle bende e dai legacci. Il sapore dell' aria malsana pare quasi un balsamo per la giovane ragazza: soffocava non solo con la sua bocca, ma anche con la mente. Una esperienza dolorosa. E preziosa.
"Come mai Pretorius ci ha aiutato?" chiede in cerca di spiegazione la Dinamo Cremisi "Un comportamento molto strano".
"Chissà, forse si è accorto che un’ alleanza con Achebe avrebbe portato solo danni. Non credo abbiano ideologie molto compatibili" ipotizza Agent "Ci avrà liberato pensando che noi ci saremmo sbarazzati di Achebe, lasciandogli così campo libero. Ma non è stato molto veloce nel fuggire, a quanto pare. Come sta?".
"Molto male" dice Pantera "Ha preso una forte botta. Ho fermato l' emorragia di sangue dalla testa, ma non mi stupirei se fosse caduto in coma. Non potrà dirci molto. Strano, un uomo così potente caduto così in basso".
"Di certo" dice Sun "non è stata Persuasion a convincerlo, era bendata. Non è così, Kara?" chiede, guardandola.
La ragazza esita per un attimo, guarda negli occhi T’Challa, in cerca di una comprensione e uno sfogo che, per adesso, non può ricevere, il sovrano del Wakanda non la osserva nemmeno. Poi risponde:"Hai proprio ragione". E si ritrae, spaventata e - allo stesso tempo - felice per il potenziale che possiede: può davvero cambiare il mondo, ora si tratta solo di decidere come. Deve solo evitare altri disastri come è accaduto oggi.
Similmente, il silenzioso T’Challa riflette sulle minacce di Achebe: è sempre più deciso a non limitare i suoi sforzi solo al suo paese natio, deve dedicarli anche ad altri paesi… tutta l’ Africa ha bisogno di eroi e di sovrani illuminati.
"Ho chiamato i soccorsi" annuncia Visione, ancora leggermente spaesato "Saranno qui a momenti".

Da qualche altra parte, nell’Africa meridionale.

Achebe spegne il microfono con cui ha parlato attraverso Mr. Cilindro. Si rivolge ad una persona dietro di lui.
"Allora, come pensi sia andata?" chiede il sacerdote.
"È andato tutto alla perfezione" gli viene risposto "Anche se WorldWatch ha scoperto i miei traffici, ormai ho abbastanza denaro per radunare un esercito e partire alla conquista del Wakanda come ho già fatto un tempo. Alla fine sarò io il suo sovrano. Non ne sono forse degno?".
"Certo, mio caro Erik" lo asseconda il folle sacerdote.

Palazzo di Vetro.

Meggan, interdetta, ha esitato per qualche secondo; ma non perde altro tempo, si trasforma e attacca Umar. I suoi artigli provano a colpire la maga, che però si difende facilmente alzando degli scudi protettivi. Sorride di fronte alla rabbia della sua preda, è ciò che si aspettava. E nella sua forma più potente, sotto i suoi comandi, sarà la chiave decisiva per riottenere ciò che ha perduto.
Alla fine, Umar imprigiona Meggan in una bolla di energia, che prima non la fa respirare e poi la fa svenire.
"Cough… Ahhhh... Brian..." accusa Meggan, prima di perdere i sensi.
"Molto bene" dice Umar "Quando sono venuta a conoscenza della tua esistenza non immaginavo che avessi un tale potenziale. Potrò usarlo facilmente per riconquistare ciò che mi è stato sottratto da mia figlia, la Dimensione Oscura!".

Capitolo Terzo
MADE IN ENGLAND

Rifugio segreto del Signore degli Inganni.

L' uomo misterioso è pensieroso, siede su una poltrona accavallando ripetutamente le gambe in un mal riuscito tentativo di mascherare la sua apprensione. Quando alla fine Vincent entra, tira quasi un respiro di sollievo: almeno vi sono delle novità.
"Dunque?" chiede il Signore.
"WorldWatch è appena tornato dal Sudafrica, a quanto pare se la sono vista molto, molto male da quelle parti. Appena ne sapremo di più, la informeremo subito. Ma ora sono qui per un altro motivo" e così dicendo Vincent accende la televisione "Abbiamo scoperto cosa è successo all' ONU".
La telecamera inquadra il palazzo di vetro, sembra tutto apparentemente tranquillo. Ma quando l' obiettivo si abbassa c'è molta gente che corre, alcuni paiono spaventati. Altri sono lì per semplice curiosità, sciacalli in attesa di sapere se è avvenuto qualche grave evento. Poi il volto di una giornalista, la più valente di questa città se non dell' intera nazione, reduce da un brutto infortunio eppure ancora capace di essere in prima linea:"Qui è Trish Tilby in diretta dall' ONU. A quanto pare, per motivi ancora sconosciuti, i piani superiori dell' edificio sono al momento irraggiungibili. Dal momento che quei piani sono adibiti a quartier generale del gruppo noto come WorldWatch le voci sono corse incontrollate. Secondo alcuni…".
"Va bene, spegni" dice il Signore. Vincent esegue. "Sai" continua il Signore "A volte mi chiedo se tutto ciò per cui stiamo lavorando abbia un senso, cerchiamo di portare la luce a tutti quando tutti sembrano più attratti dall' oscurità. Forse non è un caso che abbiamo bisogno di Visione per realizzare questo nostro mondo ideale, a volte solo con la forza si riesce a far comprendere un concetto giusto".
"Non ho mai capito cosa c' entri la ragazza di nome Sun in tutto ciò" controbatte Vincent.
Il Signore lo osserva per qualche secondo, poi dice:"Questa è una storia lunga e particolare. La storia di un uomo a cui venne dato il nome di un santo e che tentò di comportarsi come tale. Un uomo che tentò di sradicare il male dal suo paese, che però non voleva affatto che ciò si verificasse. Quell' uomo pagò con la vita. O almeno così crederono tutti: prima che una potente fiammata colpisse l' auto sulla quale viaggiava, costui riuscì a divincolarsi dal suo assalitore e a mettersi in salvo. Ma l' esplosione lo sbalzò in avanti, facendogli sbattere violentemente la testa contro un albero e perdere i sensi. Quando si risvegliò e vide le sirene che arrivavano, ancora intontito preferì fuggire. Era senza memoria quell' uomo, vagò a lungo indisturbato, finchè scoprì una cosa angosciante: di riuscire a leggere nella mente degli altri! Dapprima smarrito, l' uomo riuscì poi a controllare questo potere, accorgendosi anche che poteva costringere le persone ad ubbidire ai suoi ordini. Allora emigrò in questo paese, che sapeva essere pregno di possibilità per chi possedeva poteri di tal genere, si costruì un piccolo impero criminale, divenne ricco. Poi un giorno la sua memoria tornò, senza preavviso: scoprì di avere una figlia, una ex moglie, scoprì anche che quelle persone che l' avevano ucciso terrorizzavano ancora gente innocente. Avrebbe potuto dar libero sfogo alla sua rabbia, ma si contenne: sapeva che non l' avrebbe portato a nulla. Sapeva che soddisfare il proprio orgoglio non avrebbe salvato la vita di altre persone: quel suo desiderio di sradicare il male tornò a perseguitarlo. Ma stavolta aveva i mezzi per soddisfarlo. E li mise in pratica, insidiandosi nelle menti dei membri del Consiglio di Sicurezza e dando vita al gruppo di WorldWatch. Per dimostrare la scarsa credibilità di un organismo inerte e anacronistico come l' ONU, per portare davvero la pace, soprattutto in quei paesi che non l' hanno mai accettata. Poteva ottenere ciò solo grazie ad un possente esercito, ed è per questo che ora si sta battendo. Certo che il giorno del suo successo non tarderà".
"Molte persone le saranno per sempre grate per aver donato loro una seconda possibilità" dice Vincent.
"Lo meritavate: la burocrazia non può fermare la lunga mano della vostra… della nostra giustizia".
"Ritiene dunque che sia arrivato il momento di…".
"Sì, è ora che WorldWatch inizi ad essere screditato".

Davanti al Palazzo dell' ONU.

"Mi rispieghi bene ciò che è accaduto" dice Visione "Perché temo di non aver compreso bene".
"È come le ho detto" risponde Martin Davidson "I piani superiori sono inaccessibili, non c'è modo di entrare. Come se quell' attentato avvenuto mentre voi eravate via non fosse abbastanza"*.

* V. Marvel Knights 11

"Ma non c'è mai un attimo di pace?" si intromette Sun "Siamo appena reduci da una tremenda missione, per non parlare delle zanzare che non mi hanno permesso di dormire".
"Ora basta scherzare" afferma Capitan Bretagna "Lì sopra c'è Meggan e dobbiamo scoprire cosa accade".
"C'è anche Valerie" pensa Agent "Spero non le sia capitato nulla di grave, con tutto lo stress che ha subito di recente".
La Dinamo Cremisi, Valentin Shatalov, osserva la determinazione dei suoi compagni di squadra. E li invidia: vorrebbe possederla anche lui. Un tempo era un uomo devoto alla sua madre patria, ben felice di intraprendere questa missione di disturbo nei piani alti della politica volta a restaurare un irrestaurabile antico ordine. Poi ha scoperto qualcosa che per lungo tempo gli era stata negata: l' amicizia. Si trova bene, Agent a parte, a parlare e divertirsi coi suoi compagni di squadra. Ed ora dove troverà il coraggio di tradirli? Dopo la plastica facciale, il trattamento per fargli rinforzare i muscoli, il miglioramento dell' armatura ideata da Anton Vanko, troverà alla fine il desiderio di adempiere ad un dovere che non sente più come suo?
"Siete riusciti almeno ad individuare la causa del problema?" chiede Viz.
"Se una causa c'è" rivela Davidson "Di certo non può essere spiegata con la scienza e la logica".
"La follia non può mai essere spiegata" ribatte Sun.

All' interno del Palazzo.

Lentamente Meggan riapre gli occhi. La stanza è precipitata in una oscurità quasi assoluta, solo qualche debole luce appare qua e là. Si gira e vede accanto a sé Valerie Cooper, svenuta. Allora chiama:"C'è qualcuno?" e quel qualcuno appare davanti al suo volto.
"Ben svegliata" la saluta Umar.
Meggan prova a dare uno scossone alle manette magiche che la tengono fissa ad un muro, ma non ottiene nulla, dunque chiede:"Perché ci hai attaccato? Cosa vuoi da me?".
"Te. Appunto" risponde la maga.
"Sappi che il fatto che appartenga ad un gruppo dell' ONU non vuol automaticamente dire che…".
"ONU? Cosa mai sarebbe? Qualche organizzazione terrestre? Non ha alcun interesse per me".
"Ma da dove provieni?".
"Dalla stessa dimensione da cui provieni anche tu".
Meggan spalanca gli occhi:"Cosa hai detto?".
"Davvero non sai nulla? Un vero peccato, sarà stato un dilemma che avrà dilaniato il tuo animo per molto tempo. Se accetti di aiutarmi nella mia impresa, ti rivelerò tutto".
Meggan esita per qualche secondo: deve davvero accettare? Certo, apprendere le sue vere origini è ciò che desidera più al mondo, ma il prezzo è compiere atti empi a favore di questa donna? Eppure… deve sapere, fingerà di accettare la proposta.
"Ti ascolto" dice la moglie di Capitan Bretagna.
"Il luogo da cui provengo ha nome Regno delle Faltine" racconta Umar "Popolato da una razza di fate. Anche tu vi appartieni, in un certo senso. Ascolta: ci fu un' epoca in cui i nostri antenati raggiunsero una comunione totale con gli elementi naturali, ma ciò comportò una totale corruzione delle loro anime. La Natura non sempre presenta aspetti benevoli. Per liberarsi da questa malvagia influenza radunarono tutto ciò che in loro vi era di maligno in un costrutto psichico da loro stessi generato attraverso le arti magiche. Quel costrutto eri e sei tu. Incapaci di controllarlo, gli antenati decisero di sbarazzarsene mandandolo in dimensioni deserte, ritenendo che non potesse essere trovato. Invece, dopo lunghe ricerche, sono riuscita a trovarti: devi aver vagato per secoli in una forma incorporea, poi in qualche modo hai assunto aspetto umano. Anche meglio del previsto".
"Ma… allora… il mio vero aspetto".
"Non hai nessun vero aspetto: solo un corpo che puoi plasmare a tuo piacimento. O che altri possono plasmare. Un corpo che racchiude in sé un grande potere, un potere che userò per rovesciare il trono di mia figlia e riprendermi ciò che mi spetta: la Dimensione Oscura. Fuggii dal Regno delle Faltine per sete di avventura e conquista e le trovai in quella dimensione: la purezza delle Faltine ormai non faceva più per me. Però ora il comando mi è stato sottratto, anche se questa situazione durerà ancora per poco".
"Ma quello che credevo di sapere su di me…".
"Evidentemente era falso: ma chi ha mai detto che la verità sia sempre a portata di mano? Ora comunque prepariamo adeguatamente il terreno del mio trionfo".

All' esterno.

"Simpazoide, non so se lo avverti anche tu" dice Sun "Ma qui è come se… l' ambiente attorno a noi divenisse sempre più opprimente e ci stringesse".
"Percepisco una sensazione del genere" conferma il sintezoide "E da quanto posso analizzare non è dovuta a qualche strano macchinario".
"Siamo dunque in presenza di magia?" chiede la Dinamo Cremisi "Impossibile, non credo alle arti magiche".
"Neanche quando tutte le tue certezze crollano, Dinamo?" ribatte una alquanto seria Persuasion "Neanche quando è meglio affidarsi alla fantasia e all' ignoto per sfuggire alla realtà e non diventare pazzi?".
"E poi non avete" interviene Agent "Quella vostra versione di Dio Del Tuono in Russia? Perun si chiama, vero?".
"Non credo alla magia" ribatte imperterrito la Dinamo "Non credo agli dei. Credo solo a ciò che vedo coi miei occhi e che può essere spiegato senza far uso a teorie misteriose".
"Bene" dice Sun "Allora, rosso, spiegaci questo cortesemente".
C'è come una sorta di parete verde trasparente davanti al gruppo, oltre la quale vi è l' ampia stanza dove sono soliti tenere le loro riunioni. Se si aguzza bene la vista, si può notare Valerie Cooper in stato incosciente, aggrappata ad un qualcosa di non ben definito.
"Questo taglia la testa al toro" dice Agent "Andiamo!".
L' eroe americano e Capitan Bretagna, molto preoccupato per la sorte di sua moglie, sono i primi a lanciarsi contro la magica protezione. A loro si uniscono qualche secondo dopo i loro compagni di squadra. Ma, per quanti colpi potenti scuotano quell' insolita parete, alla fine tutto rimane come prima: nemmeno una scalfittura.
"Con la forza bruta non otterremo nulla" afferma Visione "Per quanto alcuni di noi siano riluttanti ad ammetterlo, qui vi sono in ballo forze magiche e dovremo affidarci a qualcuno che sia in grado di maneggiarle".
"Ti riferisci a qualcuno in particolare?" chiede Persuasion.
Oh sì, a qualcuno sì, ma prima che Viz possa esternare il suo pensiero un' altra voce richiama la loro attenzione:"Posso occuparmene io".
Tutti si voltano e si ritrovano davanti ad una bellissima donna dai capelli bianchi, ma dall' aspetto giovanile. La sua presenza è maestosa, sebbene il suo corpo appaia all' apparenza gracile.
Dinamo, sospettoso, punta un suo braccio verso di lei:"Sei forse implicata in…".
"Fermo" lo blocca Visione "Conosco questa donna". Poi le si avvicina:"Felice di vederti, Clea. Cosa ti porta qui?".
"Affari di famiglia, Visione. Ero tornata per qualche tempo sulla Terra quando la notizia della fuga di mia madre dalla prigione mistica in cui era stata confinata mi ha costretto a far precipitosamente ritorno nel mio regno per scoprire dove si fosse recata. E, ironia del destino, scopro che è proprio qui".
"Sai cosa possa volere?".
"Di certo nulla di buono. Ed ora vi chiedo di farvi indietro: tenterò di abbattere questa protezione. Sarà difficile, ma dovrei farcela".
Clea apre le mani ed inizia a concentrarsi.
"Ma ci mette molto tempo a farsi quella capigliatura con i ciuffi a V" chiede Sun "O le viene naturale?".
"Sun, ti prego" implora Capitan Bretagna "Almeno in questo momento…".
Ma Clea pare non aver sentito i commenti della giovane italiana: il suo volto si fa più teso, pare essere soggetta ad un grande sforzo. Ad un tratto il sudore comincia ad imperlare il suo volto, poi, finalmente:"Che la protezione cada!". E così è, anche se non del tutto: infatti solo un varco si apre nella barriera di colore verde, un varco comunque abbastanza grande da poterci passare.
"Sbrigatevi" incita Clea "Non so per quanto riuscirò a trattenerlo".
I membri di WorldWatch non perdono tempo e, come un fulmine, si lanciano aldilà della protezione. L' ultima a passare è Clea, dietro la quale il muro si richiude.
"Non perdiamo altro tempo" incita Agent. Subito va al salvataggio di Val, ma dopo pochi passi si deve bloccare. Non può credere a quello che sta vedendo, ed altrettanto si può dire dei suoi compagni di squadra che lo seguono a ruota.
Meggan sta mutando: certo, non è un evento straordinario. Eppure stavolta è diverso: non pare affatto assumere una forma fisica, quanto piuttosto… qualcosa di immateriale, una sorta di ammasso magico. Ed Umar accanto a lei, trionfante.
"Ferma!" grida Brian Braddock.
"Madre!" la richiama Clea.
La malvagia maga si volta, sorride:"Troppo tardi, lo stadio finale è stato raggiunto". Meggan è divenuta un mostro informe, composto solo di energia. E terribilmente solido. Probabilmente era così che appariva all' inizio della sua esistenza. Agent tenta di raggiungere Valerie Cooper, ma Meggan lo anticipa e, facendo fuoriuscire una sorta di tentacolo dal suo nuovo 'corpo' colpisce l' eroe americano allo stomaco, mandandolo all' altro capo della stanza. Poi colei che un tempo era una bellissima donna inizia a devastare tutto ciò che trova davanti a lei.
"Oh, signore" esclama Sun "Domani alla riunione del Consiglio di Sicurezza sai che incazzatura!".
"La porterò con me, figlia mia" dichiara Umar "Con i miei poteri posso controllarla e nessuno potrà contrastare la sua potenza e il regno della Dimensione Oscura sarà di nuovo mio!".
"Non è ancora detto" ribatte Clea, attaccando sua madre.
Intanto i membri di WorldWatch stanno invano tentando di fronteggiare il costrutto psichico che un tempo era Meggan. Troppo potente si rivela quest' essere e si libera facilmente dei suoi opponenti. Solo Capitan Bretagna si tiene lontano dalla battaglia.
"Inglesino, non per fare la schizzinosa" dice Sun "Ma il tuo aiuto sarebbe molto gradito". Poi un colpo energetico di Meggan mette ko la giovane italiana.
Ma Brian Braddock rimane immobile:"No, è sbagliato. Stiamo sbagliando tutto".
Meggan si avvicina a lui, non pare avere intenzione di colpirlo. Da qualche parte, dentro di lei, vi è ancora l' innocenza di una ragazza che ha vissuto troppo a lungo tra gli esseri umani per poter dimenticare tutto, facendo sì che non potesse esserle sottratta ciò che di umano, di vivo, è in lei. Una donna, non un mostro.
"B… Brian" mugola con voce irriconoscibile.
"Sì, sono io" risponde suo marito. Anche in questa forma, vede in essa solo la donna che ama. È questo ciò che li salverà, ora e per sempre: l' amore.
"Bri… Brian, sono un mostro".
Capitan Bretagna scuote la testa:"Non sei un mostro, più di quanto non lo sia io. Questo è innegabile: se fossi un mostro allora da dove avresti preso la sensibilità, la dolcezza, che sono parte di te da sempre? E l' amore? Un mostro può davvero amare? No, l' amore appartiene agli uomini. Perché tu sei un essere umano: non importa dove tu sia nata, come tu sia stata creata, se qualcuno ti abbia manipolato costringendoti a divenire ciò che non sei. Tu sei Meggan, sei la mia sposa. Sei la donna che amo. E puoi tornare come eri prima".
"No!" urla Umar, liberandosi di Clea "Non è affatto così". Tenta di avvicinarsi a Brian per colpirlo con una raffica magica, ma qualcuno da terra le blocca i piedi: Sun!
"Mi scusi, signora, ha mai provato le gioie della pedicure?". E le gambe della maga malvagia divengono infuocate, facendola urlare di dolore.
"Datti una mossa, Kara!" chiama Sonia Elios "Non so per quanto la tratterrò!".
Persuasion non perde tempo, in breve è davanti ad Umar e la fissa intensamente negli occhi:"Abbandona la tua presa su Meggan. Subito!". Il tono è imperioso, fa quasi paura. Umar prova a contrastare gli effetti dei poteri di Kara Killgrave elevando uno scudo mentale, ma in qualche modo la forza delle parole della canadese si rivelano troppo potenti persino per lei. Come può essere? Qual è la fonte di questa sua grande energia? E così pensando inizia a perdere conoscenza.
"Ora, Meggan" grida Capitan Bretagna "In nome di ciò che hai più caro, torna come eri un tempo".
E lei lo fa, pensando a lui: come per magia il costrutto psichico assume forma umana, che pochi secondi dopo viene circondato da pelle umana. Meggan, alfine, svenuta al tappeto e senza vestiti.
Le manette mistiche che tenevano legata Val Cooper scompaiono, facendola cadere sul pavimento. Gli altri membri di WorldWatch, invece, si riprendono in quel momento, mentre Sun posa sul corpo della giovane donna una tenda:"Quando c'è una ragazza nuda, voi maschi scattate subito in piedi, vero?".
"No, non è possibile!" esclama Umar, che si è ripresa anche lei "Non importa, comunque: sappi, figlia mia che il trono della Dimensione Oscura presto tornerà a me!". E così dicendo apre un portale dimensionale, che si chiude immediatamente al suo passaggio.
Sun allora si avvicina a Clea:"Quella è tua madre?". La maga annuisce. "Certo che noi supereroi siamo proprio sfortunati in quanto a relazioni parentali" commenta la giovane italiana.
Dopo un minuto Meggan riapre gli occhi, ritrovandosi davanti il volto del suo amato Brian Braddock.
"Tutto bene?" le chiede lui.
"Non lo so" risponde lei "Non lo so proprio. Penso ancora alle tue parole, riguardo al fatto che io sia un essere umano perché ho dimostrato dei sentimenti. Dentro di me devo ancora convincermi pienamente di ciò".
"Ma certo che è vero!" interviene Sun "Ascolta, inglesina pandimensionale, nel mondo ciò che ci distingue dalle altre persone è la nostra interiorità. Certo, la prima cosa che balza all' occhio è il nostro aspetto esteriore, questo è innegabile, ma quando impariamo a conoscere le persone andiamo oltre quell' aspetto, scopriamo il loro carattere, la loro interiorità appunto. Ed è essa ciò che ce li fa piacere o odiare: sono i sentimenti a fare un uomo, non la cipria o un bel taglio di capelli. E coloro che si fermano ad ammirare solo l' aspetto esteriore altro non sono che degli esseri molto limitati mentalmente. Per quanto lo conosca poco, non mi sembra che tuo marito sia una di queste persone".
"Sempre prodiga di complimenti, vero Sun?" chiede Brian.
"Il meglio per i miei compagni di squadra".
"Però c'è un altro aspetto da considerare" continua Meggan "Ora so da dove provengo e provo, non so come dire, un impulso irresistibile di tornare a casa. Del resto manco lì da chissà quanto tempo. E vorrei rimanervi a lungo. La Terra è il mio pianeta adottivo e non potrò mai dimenticarla, ma ora so che c'è qualcosa in più per me".
"Posso aiutarti io in questo senso" interviene Clea "Provengo dal regno che mia madre intendeva conquistare, ne sono l' attuale reggente. Posso farti andare dove desideri".
"Non desidererei altro, ma solo se vieni anche tu, Brian".
Capitan Bretagna rimane pensieroso per qualche secondo, poi si rivolge a Visione:"Devo chiederti un immenso favore, ora che Val Cooper è ancora svenuta: ho intenzione di seguire mia moglie nel suo viaggio alla scoperta delle sue origini. E non so quanto durerà, di certo non poco tempo, non mi stupirei se alla fine ci stabilissimo lì per sempre. Del resto è ciò che lei più di ogni altro luogo può chiamare casa".
"Dunque?" chiede Viz, intuendo già la proposta.
"Dunque dovrai modificare un po' il tuo resoconto di ciò che è avvenuto qui, affermando che durante lo scontro io e Meggan siamo scomparsi nel nulla, a causa di un incantesimo o altro. Risulteremo dunque dispersi".
"Ma questo va contro le nostre direttive!" si interpone Agent.
"Hai mai avuto una famiglia?" chiede Cap.
Jack Daniels corruga il volto:"La mia famiglia è stata uccisa".
"Allora di certo capirai quanto sia importante che Meggan scopra la propria" conclude Brian Braddock.
"E il tuo sogno di una coesistenza pacifica tra umani e mutanti?" chiede Visione.
"Altre persone perseguono questo obiettivo: ci riusciranno sicuramente".
Il sintezoide china il capo, vi è un silenzio che dura un intero minuto al termine del quale rialza la testa ed afferma:"Potete andare, se è proprio quello che desiderate". Agent pare voler protestare, poi desiste.
"Ti ringrazio per la tua comprensione. Dovrò avvertire mia sorella di quanto successo prima che si preoccupi. Andiamo, Meggan" afferma Cap prendendola per mano.
"Siete pronti?" chiede Clea. Al loro annuire, apre un portale che porta ad un altro luogo, ad un' altra dimensione. E senza aggiungere nulla i tre oltrepassano la soglia.
I restanti membri di WorldWatch dopo qualche secondo escono, Val tenuta in braccio da Agent: hanno molto da riferire agli altri. Domani la vita all' ONU continuerà regolarmente. E tra una settimana ci sarà una importante conferenza che verrà sorvegliata dal gruppo.
Ma per ora vi è solo la distruzione presente nella stanza: una distruzione che non ha un vero colpevole. E forse neanche un perché.

Dedicato al creatore di Meggan, Alan Davis

Capitolo Quarto
THE BEAUTIFUL PEOPLE

"Signore e Signori, buonasera. Qui è Larry Queen che vi parla. Nell' ora di approfondimento di questa sera analizzeremo il fenomeno, se così possiamo chiamarlo, del gruppo noto come WorldWatch. Ci chiediamo, infatti, quale fondamentale apporto questa compagine al servizio delle Nazioni Unite abbia dato all' umanità. Non sono parole altisonanti, come presto capirete. Per sviscerare questa questione, abbiamo invitato Emil Faith, autore del libro che uscirà domani in tutte le librerie:'Sotto i tavoli del poterÈ. Benvenuto, Emil".
"Grazie a te, Larry, per avermi ospitato nella tua trasmissione".
"Allora, WorldWatch, che cosa ci puoi dire di questo gruppo?".
"Che è il più grosso insulto all' umanità mai perpetrato".
"Parole forti, Emil: non dimenticarti che fa capo alle Nazioni Unite".
"È proprio perché è un gruppo al servizio dell' ONU che lo definisco un insulto. Sai di cosa si è occupato da quando è stato creato, e parliamo già di alcuni mesi? Ha sventato la sua bella invasione aliena, una rapina ad un ristorante ed un raduno illegale di mercenari male in arnese".
"Beh, si dice anche, però, che sia stato proprio l' intervento di WorldWatch a dare un impulso importante per il riconoscimento dell' Isola dei Mostri come stato riconosciuto dalle Nazioni Unite".
"Balle propagandistiche, Larry. Nulla più. In realtà una sola frase si adatta bene a questo gruppo, una frase che dovrebbe essere applicata alla lettera…".

"Morte ai servi dell' ONU!" urla un tizio il cui volto è avvolto da una sciarpa e che poco dopo viene colpito al petto da una fiammata debole, ma sufficiente a farlo indietreggiare.
"Che due palle i manifestanti violenti!" ribatte Sun nella sua lingua. La piattaforma levitante sottratta al popolo marziano le consente di muoversi agilmente in mezzo a questo gruppo di rivoltosi apparso come dal nulla qualche minuto fa. E di cui non ha ancora compreso le motivazioni!
"Attenta a usare bene il tuo potere, Sun" le raccomanda Visione.
"Sto attenta, simpazoide. Tu, piuttosto, hai capito cosa ci fanno qui questi idioti dal cervello vuoto? Cioè, perché hanno attaccato questa conferenza?".
"Non lo so, ma intendo scoprirlo al più presto".
Una giornata decisamente calda a Seattle.

"Parliamo dei vari membri, Larry, e ti renderai conto di quale armata scalcinata sia WorldWatch".
"Dicci pure, Emil".
"Partiamo da un essere la cui presenza in questo gruppo è uno scandalo di per sé: Visione. Dico io, i tizi dell' ONU si sono forse scordati che costui non troppi anni fa tentò di annientare l' umanità?".
"Beh, in realtà…".
"In realtà nulla, è andata come dico io. Allora, sono forse l' unico con la memoria lunga a rimanere perplesso di fronte a lui? E se un domani mi svegliassi e scoprissi improvvisamente che, toh, la mia famiglia è stata polverizzata. E sai perché? Perché Visione si è alzato con la luna di traverso. Già una volta ha dimostrato di essere pericoloso, chi ci dice che non lo sia ancora? Non è un caso se i Vendicatori si sono sbarazzati di lui".
"Non ci vai certo leggero, Emil".
"La verità, Larry, è la verità. Passiamo ad un altro bel tipo: USAgent. Questo tizio che si proclama un uomo comune divenuto eroe del popolo, ma di cui non è nota l' identità. Un clone malriuscito del grande Capitan America".
"Se non ricordo male, Emil, bollasti Capitan America tempo fa come un fantoccio al servizio di un governo filocomunista".
"Le mie parole sono state mal interpretate e stravolte in quel contesto, Larry. Ma torniamo ad USAgent: dai rapporti pare sia un tipo violento, che non esita a far del male al proprio opponente, anche se ciò non è necessario. Credo che ciò sia più che sufficiente: non farei certo i salti di gioia se il fascismo ritornasse ad essere di moda".
"E poi chi c'è?".
"La Dinamo Cremisi, Larry. Un russo? Ehilà, c'è qualcuno lì all' ascolto dell' ONU a cui è rimasto un po' di intelletto? Un russo? Un comunista che, per sua natura, odia lo straordinario popolo statunitense, che ha dato lezioni di democrazia a tutti?".
"Emil, la figura del russo comunista nemico acerrimo degli Stati Uniti è passata di moda già prima della fine della Guerra Fredda: la Russia ha svoltato pagina da più di un decennio, ormai. E poi la Dinamo Cremisi, per mostrare la sua buona volontà, ha reso pubblica la sua identità da pochi giorni: si chiama Igor Vanko, è il figlio della prima Dinamo Cremisi Anton Vanko. Ucciso proprio da quel governo comunista a cui secondo te è asservito e che comunque, se viene eletto dal popolo, ha tutto il diritto di governare".
"I comunisti sono gente infida, Larry: sono persino in grado di sacrificare i propri genitori e i propri figli per la causa del partito. Sono certo che l' ha fatto anche costui, ne sono certo perché… è così. E già molti hanno dimostrato di condividere le mie idee".
"Infine abbiamo…".
"Sun. Una italiana. No dico, una italiana, la cosa si commenta da sola".
"Già, su questo sono pienamente d' accordo con te, Emil".

Seattle.

Le urla di rabbia degli assalitori sovrastano le voci dei membri di WorldWatch, i quali faticano a coordinare le loro forze. Migliaia di sassi piovono sui rimanenti cinque membri del gruppo, che non sanno come ribattere: da un lato ci sarebbe la voglia di dare quanti più pugni possibile a questa gente che non conosce altra forma di dialogo che la violenza; dall' altra, però, si nota come il loro comportamento sia strano, quasi guidato. Soprattutto non è chiaro cosa ci facciano qui, non ha senso che siano qui!
Visione volge il suo volto robotico al palazzo che ospita la conferenza che loro devono proteggere, pensa a chi c'è dentro quelle sale, si immagina i loro volti atterriti, volti che hanno già visto molti orrori in passato: credevano di essere scampati all' incubo, ma la vita ha riservato loro una amarissima delusione. È una situazione che Visione non riesce a capire pienamente, un comportamento umano assolutamente irragionevole.
"Il comportamento umano è sempre irragionevole, Visione" dice una voce all' interno della sua mente.
"Lipton?". Era da più di una settimana che non si faceva sentire, proprio ora doveva rispuntare? "Lasciami in pace, ti prego: non è il momento adatto".
"Lo è, invece. Non odi con tutte le tue forze queste persone per ciò che stanno facendo a chi sta dentro quel palazzo? Non senti la rabbia salire dentro di te? Dalle sfogo, Visione".
Il desiderio di seguire il consiglio di Alex Lipton è forte, ma deve trattenersi. Perché ce l' ha così tanto con lui? Come mai cova tanto risentimento? Comunque alla fine il sintezoide riesce ad afferrare un manifestante, gli toglie il passamontagna, fa la faccia più truce che gli riesca e gli chiede:"Cosa volete? Andatevene, non vi rendete conto di cosa state causando!".
"Aspetta, simpazoide" interviene Sun afferrando a sua volta il manifestante "Qui servono tatto e gentilezza tipicamente femminili: EHI, IPERMEGAIDIOTAPEZZODICACCAANDATOAMALE, O MI DICI COSA CAZZO VUOI O TI FACCIO UN ALTRO BUCO NEL SEDERE!".
"Tatto e gentilezza femminili, eh?" pensa Viz.
Il manifestante, però, non dà alcun segno di paura e ribatte sprezzante:"L' ideologia della globalizzazione deve essere distrutta! La globalizzazione è un cancro che non si deve più estendere ai paesi poveri!".
Sun lo colpisce allora col pugno più forte che sia in grado di dare, un colpo capace di lanciare il manifestante contro alcuni suoi compagni e far perdere loro l' equilibrio:"Ma sei uno stronzo totale! Quale simposio sulla globalizzazione del cazzo? Qui si sta svolgendo la conferenza sull' 'Infanzia GlobalÈ, ci sono bambini di tutto il mondo, provenienti da zone di guerra, che socializzano con bambini più fortunati di loro. Hanno visto la guerra coi loro occhi e credevano di essere fuggiti da quel destino! Ma voi stronzi avete ridato vita ai loro peggiori incubi col vostro attacco e le vostre violenze insensate. Vi rendete conto di cosa avete causato? Ve ne rendete conto?".
"No, piccola insignificante creatura, non se ne rendono conto". Una voce cupa e cavernosa, capace di zittire tutti i presenti. La folla di gente rabbiosa si apre, pare pronta a prostrarsi di fronte a colui che li ha radunati ed organizzati, un essere imponente, il volto coperto da un cappuccio.
"Non è possibile" esclama Visione "Il Seminatore d' Odio! Cosa vuol dire tutto questo?".
"I miei nuovi adepti, Visione: li hai appena incontrati. Con loro l' ideologia del caos si spargerà lungo tutto il mondo".
"Un nazista a capo dei no-global?" si chiede Sun "Ora ho davvero visto tutto".

"Ma c'è una ragione più profonda, Larry, per cui io sono contro WorldWatch".
"Dicci tutto, Emil".
"La questione è molto semplice: se tu fossi il Consiglio di Sicurezza dell' ONU ed avessi un supergruppo a tua disposizione, esseri capaci di fare praticamente di tutto, per cosa lo impiegheresti? Quale dovrebbe essere il loro obiettivo primario?".
"Beh, ad esempio lo spedirei nelle zone calde del pianeta, a sedare i conflitti in atto: molte vite umane verrebbero risparmiate e magari si impedirebbe la nascita di un nuovo Mobutu o di un essere peggiore di Pol Pot. Oppure li manderei nei paesi poveri, a dare una mano a costruire ciò di cui quelle persone infelici hanno bisogno: case, ospedali, pozzi, c'è solo l' imbarazzo della scelta".
"Precisamente, Larry, hai centrato il problema: WorldWatch potrebbe essere l' istituzione più importante del mondo, invece si sta rivelando una farsa".
"O magari il Consiglio di Sicurezza non vuole che certi equilibri economici vengano cambiati, Emil".
"Allora poteva fare a meno di crearsi il proprio supergruppo da salotto: finora l' unica cosa che hanno fatto è stato liberare l' Italia da quattro scafisti. Come se i problemi dell' Italia fossero una priorità, poi…Ma solo io mi sto rendendo conto di ciò che sta accadendo in Medio Oriente? I trattati non vanno solo firmati, vanno rispettati! Si potrebbe usare WorldWatch per questo, invece no! Sembra quasi che una mente grigia sia dietro a tutto ciò e non voglia che ciò avvenga. In ogni caso da oggi inizia la nostra battaglia civile contro questo gruppo".

Seattle.

"Francamente non riesco a capire cosa tu ci faccia qui, Seminatore" dice Visione.
L' essere volta il capo da sinistra a destra, ad ammirare il suo insolito esercito, poi dice:"Sai, sintezoide, spesso la gente ignorante sente il bisogno, oserei dire il dovere, di odiare qualcosa: un colore di pelle, una religione, una scelta sessuale, una ideologia politica… Solo che, quando la ragione del loro odio viene meno per i più svariati motivi, devono subito trovarne un altro, come se da ciò fosse in gioco la loro stessa esistenza. In questo mondo sempre più materiale, fintamente moralistico ed ugualitario pareva ormai che non fosse rimasto più niente da detestare, quando ecco… qualcuno ha un lampo di genio! Si odieranno i nuovi sistemi di distribuzione della ricchezza. Del resto, a prima vista, pare siano i ricchi contro i poveri, no? L' atteggiamento populista fa sempre colpo, anche se spesso è ipocrita e retorico. Ed ecco dunque che dal nulla spuntano loro, il nuovo popolo, la gente meravigliosa capace tempo fa di devastare proprio questa città. E tutto in nome di un presunto ideale basato sull' uguaglianza e la pace. Capii subito che erano ciò che facevano per me. Perché l' uomo singolarmente è un essere intelligente, ma dentro una massa perde questa sua caratteristica: digli che la parola 'globalizzazionÈ è male e lui ci crederà, senza ascoltare le ragioni opposte. Perché la massa è ignorante ed aspetta solo che uno le dica cosa fare, qualunque cosa, per agire. Io sono quella persona e ho sobillato e sfruttato il loro odio per colpire un obiettivo a me ideale: dentro quel palazzo non solo vi sono bambini appartenenti a razze inferiori, ma anche influenti uomini politici, compreso quel Segretario Generale negro. Nessuno di loro può uscire, ormai tutte le poche uscite sono controllate, l' organizzazione del meeting fortunatamente è stata disastrosa. La mia azione darà un grande scossone al mondo intero, farà capire chi comanda: e tutto grazie a questi violenti".
"Ehi, ma non reagite neanche un po'?" chiede Sun ai manifestanti "Vi sta insultando apertamente!".
"Non possono odiarmi, ragazzina" ribatte il Seminatore "Se lo facessero equivarrebbe ad ammettere il loro fallimento, ad accettare il fatto che ciò per cui combattono è sbagliato. E piuttosto che ammettere ciò preferiscono che vadano perse vite di esseri inferiori".
"Ma tu sei peggio di Adolf Hitler!" grida Sun.
"Proprio così" conferma il Seminatore, che poi, rivolto al suo esercito, ordina:"Attaccateli!". Loro prontamente eseguono.

"Una battaglia civile, Emil?".
"Esatto, Larry, laddove le parole spesso non arrivano al loro obiettivo, ci riescono i fatti: ho istituito un comitato per raccogliere firme contro WorldWatch ed il Consiglio di Sicurezza e già alcuni giornalisti di altre nazioni mi hanno chiesto di fare altrettanto nei loro paesi d' origine. Ho anche organizzato una imminente fiaccolata, per manifestare il nostro dissenso, per dire:'NO!' a questa farsa. Vogliamo far sì che alla fine i membri dell' ONU si rendano conto di non rappresentare più nessuno".
"E a quel punto?".
"A quel punto le cose cambieranno. Drasticamente: a partire dallo scioglimento di WorldWatch".

Seattle.

Visione esita a colpire chi gli sta davanti.
"Dà libero sfogo alla tua rabbia, Visione" gli dice Lipton "Costoro lo meritano".
"No, ci deve essere un altro modo" dice lui.
"Non c'è nessun dannato altro modo!" esclama Sun afferrandolo per un braccio:"Visione, questi non sono i no-global intelligenti, quelli che non hanno paura di dialogare e di affermare le proprie idee in modo pacifico, con l' uso della parola, quelli che usano la violenza solo come legittima difesa, e credimi esistono nonostante i politici delle nazioni ricche e i mass media vogliano a tutti i costi convincerti del contrario. No, questi che stiamo affrontando non possono nemmeno essere definiti no-global: perché non credono in nient' altro che nella violenza fine a sé stessa, vivono esclusivamente per far del male alla gente innocente e sobillare il caos. Per questo il Seminatore è riuscito a radunarli: sono suoi simili! E noi dobbiamo ripagarli con la stessa moneta!" conclude lanciando una raffica solare che manda al tappeto cinque assalitori.
Visione osserva il volto spiritato di chi sta per attaccarlo: non vi è alcun barlume di ragione. Quella appartiene agli esseri saggi, cosa che queste persone decisamente non sono. E così inizia a contrattaccare.
"La loro resistenza, come previsto, è efficace" commenta il Seminatore d' Odio, rivolgendosi ad un imponente uomo dietro di lui:"Preparati".
"Forza, Agent e Dinamo" incita Sun "Fate la gioia dei vostri governanti!". Le sue parole vengono interrotte dall' apparire di una possente ombra che la sovrasta. La giovane italiana alza lo sguardo e l' ultima cosa che vede prima di perdere i sensi a causa del colpo ricevuto è un volto ghignante appartenente ad un uomo dalla spropositata massa muscolare.
"Sun, va tutto bene?" chiede Visione.
"Niente affatto" risponde in sua vece il Seminatore d' Odio "Hai davanti a te Blocco Nero, l' ultima creazione genetica di Arnim Zola: non immagineresti mai quanto era mingherlino prima che venisse sottoposto a… particolari cure ricostituenti. Puoi colpirlo con tutto ciò che hai, Visione, non arretrerà di un passo".
Il primo ad affrontare il mostruoso gigante è USAgent che però, dopo averlo colpito tre volte senza ottenere alcun risultato, subisce l' onta di vedersi sottratto il proprio scudo da Blocco Nero e sbattuto in faccia. Poi il gigante lo afferra e lo lancia contro un muro. Tocca allora alla Dinamo Cremisi, ma appare subito chiaro che è destinato allo stesso risultato.
"Vuoi attendere ancora, Visione? Cosa aspetti a dare sfogo alla tua rabbia? Vuoi vedere uccisi i tuoi compagni?".
"Vai via dalla mia testa, Lipton".
"Non posso, io sono parte di te: è giunto il momento, sintezoide, che tu dimostri davvero la tua vera forza. O vuoi fallire nella vita un' altra volta?". Viz osserva i suoi compagni caduti, mentre anche la Dinamo Cremisi viene sbattuta via da Blocco Nero. Sun è la più vicina: la sua innocenza ed esuberanza giovanile, il suo ingenuo desiderio di cambiare il mondo con le sue sole mani, sentimenti a lei sottratti, forse per sempre, da un essere che non conosce la pietà, l' altruismo. Che non conosce l' amore. No, non può permettergli di continuare. E così, con un urlo di rabbia, si scaglia contro Blocco Nero.
Ma le previsioni del Seminatore si rivelano tristemente esatte: i colpi più forti del sintezoide scalfiscono appena la pelle, dura come una corazza, dell' essere ghignante. Nemmeno nel suo stato intangibile riesce ad ottenere alcun risultato. Prova dunque a colpirlo in testa o alla gola, nei punti più sensibili, ma Blocco Nero è pronto: lo afferra alla gola e stringe il collo robotico del sintezoide, fino a fargli perdere i sensi.
"Lascialo perdere, Blocco Nero" dice il Seminatore "E dedicati a chi è dentro quel palazzo".
L' essere lascia cadere a terra Viz e si incammina, ma dopo pochi passi un' altra persona si frappone sulla sua strada: Persuasion, l' ultimo membro di WorldWatch ancora in piedi. Teoricamente il più debole. Teoricamente.

"Ci sarebbe, Emil, a dire il vero, un altro componente di WorldWatch: un esterno, se così si può dire".
"Non l' ho affatto dimenticato, Larry, anzi. Sì, parliamo di Pantera Nera: reggente del Wakanda, uno degli stati più ricchi dell' Africa, per non dire dell' intero pianeta. Le risorse di questa terra potrebbero aiutare tanti paesi confinanti, condivise con altre superpotenze per un futuro migliore… E invece costui si chiude a guscio nel suo staterello, arrogante come pochi. Non si proclama un vero africano? E allora come mai non gli importa nulla dei suoi simili e, al più, li rinchiude in campi profughi dal sapore nazista?".
"A dire il vero il Wakanda è stato vittima di molti soprusi nel corso degli anni…".
"E bisogna rispondere ad essi con la prepotenza, Larry? Perché è questo ciò che sta facendo Pantera Nera: un altro simbolo dell' ipocrisia di WorldWatch".

Seattle.

"Spostati, ragazzina" sono le prime parole pronunciate da Blocco Nero.
"E perché dovrei farlo?" chiede Kara.
"Altrimenti ti spacco la schiena".
"Oh, ma non sono io che devo aver paura di te: sei tu che devi aver paura di me".
"Ridicolo" afferma il Seminatore "Non crearti problema, Blocco Nero: i suoi poteri di persuasione su di te non avranno il minimo effetto".
"Vediamo di dimostrarlo, allora" afferma Persuasion, guardando Blocco Nero dritto negli occhi:"Uccidi il Seminatore d' Odio!". Si sorprende lei stessa nel pronunciare queste parole, ma scopre di non rinnegarle e rinnova il suo ordine:"Uccidilo!". Tutto quel male a cui ha assistito, in Italia, in Africa, causato da gente votata al male: il limite di sopportazione era stato superato, ora bisognava reagire.
"Non succederà nulla" afferma il Seminatore, che però inizia a dubitare delle sue parole quando Blocco Nero si volta indietro ed inizia a dirigersi verso di lui. "Cosa stai facendo? Fermatelo voi!". Ma i manifestanti nulla possono contro il vigore del gigante, che continua ad avanzare. "Cosa gli hai fatto, strega mutante?" esclama il Seminatore. Sta ormai per fuggire, ma ormai è troppo tardi: Blocco Nero lo raggiunge e lo afferra alla gola. Il criminale nazista lotta disperatamente, ma ben presto l' aria inizia a non affluire più al suo cervello:"No… non poss… LOR…", finchè il suo corpo si liquefa, letteralmente, sul suolo sottostante.
"Ed ora, Blocco Nero" dice Persuasion "Rimarrai immobile fino all' arrivo delle autorità, a cui confesserai tutto: poi non compierai più alcun gesto criminale in vita tua. E la stessa cosa vale per voi!" urla poi ai manifestanti, che non ribattono nulla. Poi Kara Killgrave inizia ad allontanarsi dalla scena:"Ho compiuto la mia scelta, ormai: non posso più tornare indietro. Questo mondo deve cambiare e so da dove partire".
Nella fretta, però, la ragazza canadese non si accorge che un dimostrante si era nascosto dietro una cabina telefonica e non aveva udito il suo ordine. Dunque sgattaiola fuori, vede il membro di WorldWatch più vicino a lui ed inerme, Sun, e avanza verso di lei con un pezzo di vetro tagliente. L' italiana apre gli occhi e mormora:"Uhm, cosa…" prima di vedere uno scudo che colpisce al volto il manifestante. Uno scudo che lei conosce bene.
"A quanto pare sono giunta appena in tempo". Davanti a lei c'è Marianna, il nuovo membro di WorldWatch.

"Ringraziamo dunque Emil Faith per essere stato nostro ospite stasera. E ricordate il suo libro:'Sotto i tavoli del poterÈ. Grazie, Emil".
"Grazie a te, Larry. E badate bene: combattete contro l' ipocrisia, combattete contro WorldWatch".

Seattle.

"Dove è andata, Kara?" chiede Sun, completamente ripresasi, per fortuna senza ferite gravi.
"Secondo le testimonianze di tutti" dichiara USAgent "ha fatto ribellare Blocco Nero contro il Seminatore d' Odio e poi se ne è andata".
"Andata, ma perché? Dove? E per quale ragione?".
"È quello che dovremo scoprire, Sun" afferma Visione "E a quanto pare avremo ancora problemi di organico, in futuro".
Intanto la polizia porta via in un furgone speciale Blocco Nero: i membri di WorldWatch si stupiscono di come ora appaia docile, inerme, mentre prima era una furia umana. Cosa l' ha cambiato così tanto?

Quella sera.

"E i rapporti parlano di pochi danni materiali agli edifici e di circa venti feriti, di cui due gravi. Ma considerato l' andamento degli eventi…".
"Marie, cambia canale, è una noia" dice un uomo.
"Dove mi sintonizzo?" chiede la moglie.
"Sta per iniziare il Larry Queen Show, stasera non voglio perdermelo: c'è una intervista ad Emil Faith, lui sì che non ha paura a dire la verità. Domani andrò a comprare il suo libro".
Marie preme il tasto del telecomando.

Capitolo Quinto
TERREMOTO!

Palazzo di Vetro, Onu.

Sun sta attendendo che Visione termini una discussione privata che sta avendo con Valerie Cooper in un' altra stanza, quando ad un certo punto le si avvicina Marianna, l’eroina francese, ultimo acquisto del gruppo.
”Hai visto che roba?” cattura la sua attenzione, ricolma di numerose testate internazionali tra le mani “Il gruppo sta venendo a dir poco denigrato dai giornalisti di mezzo mondo! Senti qua:'un insulto alle nazioni civili', 'le marionette dell’ ONU'… e questo è niente! Come mai tutto questo astio?”.
Nonostante la disponibilità della bella ragazza corsa, Sonia Elios guarda la sua collega in cagnesco. Non è felice della sua presenza: le ricorda quello che è successo nella guerra con Marte… del resto, Marianna era nel Direttorio che eseguì il genocidio degli alieni e aveva già mostrato la sua mancanza di scrupoli e sensibilità in quella missione in Francia. Ma l’eroina è qui e non può fare a meno di parlarle.
”Non lo so, ma ci penseremo dopo…” le risponde freddamente.
”Secondo me è meglio pensarci subito… la cosa potrebbe ritorcersi contro di noi".
"Eh, certo… non vuole far parte di un gruppo che possa rovinare la sua sfolgorante carriera" pensa Sun.
Nell' altra stanza, intanto, Visione sta chiedendo delle spiegazioni a Valerie Cooper.
”Miss Cooper, è inutile che lei sfoggi la sua migliore espressione autoritaria. Vogliamo delle risposte e subito! Vogliamo sapere innanzitutto perché le Nazioni Unite non ci danno l’ autorizzazione per ricercare Arnim Zola… le sue aberrazioni genetiche devono avere termine, ha visto cosa hanno causato a Seattle! Sa meglio di me che costituiscono un pericolo per tutti”.
La donna sta per replicare, ma il sintezoide non ha bisogno di prendere fiato per continuare il discorso.
”Inoltre… chi erano i nostri doppioni che sono stati avvistati e… sterminati in Cina, in una missione di cui non ci era stato detto nulla? Non sapevamo nemmeno che esistessero!*”.

* Si riferisce a X-Men 9

Valerie è colpita dal tono deciso e, sì, anche arrabbiato di Viz. Sembra proprio una persona diversa rispetto a pochi giorni prima. Comunque evita abilmente la prima domanda – a cui non saprebbe rispondere o forse la risposta è ben ovvia – per chiarire gli ultimi dubbi espressi da Visione:”Riferisci ai tuoi compagni ciò che sto per dirti. Devi sapere che un reparto… deviato, per così dire, dello SHIELD aveva stanziato dei fondi per costruire sofisticati Life Model Decoy in grado di replicare i vostri poteri, pronti per essere spediti nelle zone calde del pianeta al vostro posto. Gruppo Omega era chiamato. Quando Fury lo ha scoperto ha subito bloccato il progetto, ovviamente… ma ormai era troppo tardi: i vostri… cloni sintetici erano già stati mandati in Manciuria… dove hanno fatto quella brutta fine”.
”Capisco. Non è forse il caso di indagare? Potrebbe essere una minaccia seria… e WorldWatch deve tenerla in considerazione”.
Le parole di Visione sono convincenti. O forse capitano proprio a fagiolo…
”Hai ragione. La vostra prossima missione è scoprire il destino finale dei sette LMD. Partirete non appena avrò firmato le solite scartoffie in merito”.
”Grazie, Valerie”, si congeda il sintezoide, recandosi da Sun, al di fuori della stanza.
”Allora?” si informa la ragazza, di nuovo sola.
”Mi ha spiegato la questione dei nostri doppi e, per l' appunto, dobbiamo partire per la Manciuria, ad indagare sulle cause della loro distruzione”.
”Distruzione? Va bene, ci spiegherai dopo, quando saremo tutti insieme. E su Zola?”.
”Niente, non ha voluto rispondermi”.
”Che palle…”.
”Che hai?”.
”E me lo chiedi? Il gruppo sta andando allo catafascio! Ci mandano in missioni senza senso, l’opinione pubblica ci odia, mi devo sorbire quella seguace di Le Pen e, come se non bastasse, la mia migliore amica” dice, riferendosi a Persuasion “è scomparsa e non stiamo facendo abbastanza per ritrovarla. E poi, diciamocela tutta… sul nostro gruppo pesano due… genocidi che non riesco proprio a digerire. Non so quanto resisterò ancora qua dentro”
”Non sottolineare solo gli aspetti scomodi del nostro lavoro… pensa a quello che siamo riusciti a fare… la nostra missione non è facile, nessuno ci ha mai garantito il co...“
”Grazie, Viz… ma tutto questo non mi basta” lo zittisce, dirigendosi verso la finestra più vicina, attirata da un brusio. Dal vetro riesce a vedere dozzine di manifestanti, armati di cartelli, randelli e tutto ciò che possa manifestare il loro dissenso verso il gruppo.
”Le ultime parole famose” ironizza Sonia “Forse questa trasferta è proprio ciò che ci vuole per dimenticare”. Ma non ne è affatto convinta.

Pechino, due giorni dopo.

WorldWatch è finalmente giunto in Cina, una terra particolarissima che magari a qualcuno di loro piacerebbe visitare come turisti. Sono stati condotti al cospetto di Tang Jiaxuan, ministro degli esteri cinese.
”Salve, eroi” li accoglie il politico.
”Salve a lei” replicano in coro.
”Spero che il viaggio sia stato di vostro gradimento… ma passiamo subito al sodo. Avete l’autorizzazione per operare sul suolo cinese non solo per investigare sui vostri doppioni. Anzi: la vostra missione principale è un’ altra”.
”Cosa? Sentivo puzza di bruciato” lamenta Sun, pur con discrezione "O forse eri tu, Agent?".
”Ossia?” lo incalza Visione.
”Dovete recarvi sugli altopiani del Tibet… e cercare Chang Fan. È un nostro importante connazionale… un membro di spicco della comunità scientifica cinese e…”
”Perché dobbiamo trovarlo?” chiede Marianna. È una donna d’ azione e i preamboli la annoiano.
”Dicevo… è scomparso. Sappiamo che aveva creato un punto di ricerca in quella zona per i suoi studi. Voleva riuscire a predire e, quindi, limitare gli effetti dei tanti terremoti che infestano e devastano il nostro paese ogni anno. Capirete l’ importanza capitale della sua ricerca…”
”Ovviamente, ma non vedo cosa c’entriamo noi” si permette di dissentire Visione “Non avete forse un intero gruppo superumano ai vostri ordini? E un intenso programma governativo in questa direzione, che dovrebbe soddisfare le vostre esigenze?”
”La Cina è grande, abitata da un miliardo di persone. Pensa che i mezzi dispiegati da China Force possano adempiere ad ogni missione che di volta in volta si presenta la necessità? Tutti i nostri gruppi sono già impegnati, purtroppo. E inoltre… ci sono problemi di giurisdizione con gli Interni per l’uso delle risorse di China Force. Mi comprenderete facilmente”
”Oh, meglio di quanto lei immagini” commenta sarcastica Sun, disgustata dagli intrighi politici "E se noi ce ne sbattessimo altamente e facessimo a modo nostro?".
"Anche qui giungono notizie su di voi, signorina. Non vi conviene affatto fare di testa vostra. Sapremmo come reagire".
”Va bene, signor Jiaxuan. Ci procuri un modo per raggiungere facilmente il Tibet e collaboreremo con il vostro governo” acconsente Visione a nome di tutti.
”Sì, in fondo le ricerche di questo… Fan… posso essere utili a tutto il pianeta. Ed è questo lo scopo di WorldWatch” dice con retorica l’ eroe russo.
”Sun, non mandare le tue solite frecciatine in merito, per piacere” tronca sul nascere Marianna l’ italiana che, in effetti, avrebbe da ridire sull’ affermazione della Dinamo.
“Naturalmente, ho detto che i nostri gruppi di China Force sono impegnati… ma abbiamo un agente speciale disponibile… lo troverete sul posto e vi offrirà la sua piena collaborazione” li avvisa il ministro.
”Grazie… le faremo rapporto al più presto” lo rassicura Visione.

Wakanda, Africa.

Spesso e volentieri la Pantera Nera deve tornare nel suo regno a gestire i difficili affari del paese, anche se questo comporta l’ abbandono temporaneo di WorldWatch. È in una sala riunioni della reggia con alcuni suoi uomini fidati, tra cui W’Kabi e Taku.
”E dobbiamo trovare una soluzione al problema dei campi profughi, stabilire maggiori relazioni commerciali e politiche con i paesi confinanti… insomma, c'è molto lavoro da fare”.
Il fido Zuri sta per intervenire, forse per proporre qualcosa, ma l’ arrivo improvviso di una Dore Milaje, Okoye (una collaboratrice dell’harem – o pseudo-tale - di T’Challa) tronca ogni sua iniziativa:”Mio sovrano, mi scusi… una nobile del regno le vuole urgentemente parlare".
T’Challa si congeda subito dai suoi collaboratori: quando viene interrotto in quel modo, vuol dire che c’è qualcosa di grosso in ballo.
”Quale nobile?”
”Salve” si introduce l’interpellata, una bellissima scultura nera in carne ed ossa, agghindata dei più raffinati abiti locali. “Il mio nome è J’Ara.”
Pantera Nera è sorpreso: conosce l’ aristocrazia del Wakanda e non ha mai sentito parlare di questa donna.
”Mi suona nuovo come nome” confessa.
”Probabile. Mio padre ha abbandonato il paese quando ero ancora in fasce, ma il sentimento di affetto per la mia patria non è mai venuto meno. Perciò sono tornata di recente”.
”E cosa la spinge a chiedermi un’udienza così improvvisa?".
”Intendo cambiare alcune cose, in questa parte di mondo… e grazie ai suoi fondi e al suo potere politico, il mio progetto non è impossibile. Se mi sta ad ascoltare per qualche minuto, si accorgerà che la mia proposta è a dir poco interessante…”.
T’Challa la guarda affascinato e chiede di essere lasciato solo con lei.

Tibet.

Il gruppo è alfine giunto in questa parte di mondo, così isolata e protetta dal resto, soprattutto dai turisti. Ma il paesaggio ha perso gran parte del suo fascino.
”Ma… è tutto desolato… come in alcune zone della Siberia” nota la Dinamo Cremisi.
"Ma lì è tutto un mortorio" dice Sun.
"La solita ignoranza ed il solito pregiudizio" commenta la Dinamo.
“Non c’è anima viva” riprende Marianna.
”È normale” spiega all’ improvviso una voce dietro di loro che
ha parlato in inglese, ma con strano accento. Gli eroi si voltano e vedono un uomo chiaramente cinese: indossa un costume completamente rosso, a parte guanti, stivali e cintura, che sono gialli ed il disegno, anch’esso giallo, di una stella affiancata sulla sua destra da quattro stelle piccole.
”Hai l’ abitudine di far morire di paura la gente?” lo rimprovera bonariamente Sonia.
”Con chi abbiamo il piacere di parlare?” chiede più seriamente Visione.
”Sono il vostro… agente locale, WorldWatch. Sono lo Spirito del Popolo*”.

* Già apparso su Marvel Knights 11

”Bel nome” commenta Marianna.
”Bando alle ciance… perché questo scenario dovrebbe essere normale?” interviene la Dinamo.
”Per il semplice motivo
che in questa zona sono avvenute numerose piccole scosse, assolutamente non previste, probabilmente messe in atto dagli apparecchi del sismologo di cui dovreste sapere, uno scienziato che non ha mai permesso di far esaminare a qualcun altro le sue invenzioni. Un tipo strambo”
Come te, pensa Sonia Elios. Ed esprime subito i suoi dubbi a Visione.
”Non mi fido di questo tipo… sappiamo bene cosa è successo all’ ONU in sua presenza…”
”Non serve lamentarsi adesso, Sun. Dobbiamo collaborare, volenti o nolenti.”
”Di cosa confabulate?” si intromette il supersoldato orientale.
”Nulla… ci dividevamo i compiti per setacciare la zona” li copre la Dinamo Cremisi.
”Allora possiamo darci da fare…”.
Il gruppo si guarda intorno. In realtà non c’è molto da vedere: se c’erano delle case o qualunque genere di costruzioni, sono già state distrutte e, naturalmente, la popolazione è evacuata, emigrata verso altri 'lidi'. Ma dopo chilometri di cammino, la prima avvisaglia. Lontano, si vede l’ unico edificio rimasto in piedi. In realtà i muri sono crollati è sopravvissuta solo l’ infrastruttura che permette di vedere all’interno.
”Ehi, guardate lì” avvisa Marianna ad alta voce, indicando una figura solitaria, in lontananza, tra le macerie. I suoi colleghi la raggiungono in una manciata di secondi.
”Sì… dev’ essere il sismologo” conferma loro lo Spirito del Popolo.

New York.

Tentando di approfittare del sentimento comune d' odio verso WorldWatch, Angela Elios, la madre di Sun, si è recata da colui che viene considerato il miglior avvocato della Grande Mela, da qualche tempo a questa parte.
”Capisce, signor Unger?” gli spiega, nel suo studio “Non è possibile che mia figlia non tenga più a me, che mi eviti così… quelli delle Nazioni Unite devono averle fatto il lavaggio del cervello! Ne sono certa!”
Claude riflette sul caso che gli è stato sottoposto: a prima vista non darebbe credito alle parole della donna, inoltre in questi giorni è molto impegnato, soprattutto a causa delle patate bollenti rappresentate da Venom e Goblin… ma proprio per questo dovrebbe cavalcare l’ onda del successo. Se continua ad occuparsi di metaumani, non avrà più da temere la concorrenza dello studio Nelson & Murdock.
”Il suo caso mi ha appassionato, signora… tanto che mi chiedo se non sia il caso di rivolgersi direttamente ad un tribunale superiore” le rivela, non senza un sorriso di autocompiacimento.

Tibet.

”Se è davvero lui, avviciniamoci cautamente” consiglia lo Spirito del Popolo.
”A me sembra tranquillo…” rivela Marianna ai suoi nuovi colleghi.
Infatti Chang Fan è seduto, con le ginocchia accavallate. Pare in pace totale con il mondo.
”Signor Fan, sta bene?” cerca di parlargli Visione, senza ricevere risposta.
”Le sue apparecchiature sono tutte andate distrutte” fa notare lo Spirito del Popolo “Anzi, a vederle meglio paiono siano state prosciugate di ogni energia”.
”Mi chiedo da dove lo capisca” ironizza Sun alla Dinamo Cremisi che, carico del dubbio di Sonia, si avvicina alle strumentazioni del sismologo, con l’ intento di ispezionarle. Ma…
"No toccare! Di Sisma, di me sono!" urla disperato lo scienziato.
"Prima regola quando diventi un minorato mentale" pensa Sun "Trovarti subito un alias idiota, a questo qui gli esperimenti devono avergli fatto andare il cervello in pappa, meglio calmarlo”. Dunque si avvicina:"Tranquillo”
solo questione di pochi minuti…”.
Chang la osserva, con un’ espressione fanciullesca, facendo calare l’ ambiente in uno strano silenzio, interrotto poco dopo da un “Tu bella”.
Sun rimane di sasso e non sa cosa dire in questa situazione surreale: stavolta non ha nessuna battuta pronta. Nuovamente tutto piomba nel silenzio.
"Tu uscire con me?" chiede allora Sisma. Avvicina la sua mano al volto di Sun, ma lei la schiaffeggia e dice:”Scordatelo!”. È stato un gesto istintivo, di cui si pente subito: ma ormai il danno è stato fatto.
"Tu no uscire con me?" urla irato il sismologo "No uscire? Io molto deluso e arrabbiato!". A queste nefaste parole, il suo corpo inizia a tremare.
”Ma cosa succede?” chiede spaventata Marianna.
Fortissime onde sismiche si propagano da Chang Fan e si estendono nel terreno, che inizia a vibrare anch' esso, ovviamente.
”Andiamo via” intima la Dinamo Cremisi ai suoi colleghi.
Ben presto piccole crepe si aprono nel suolo, mentre un terremoto del settimo grado della scala Richter devasta la zona.
"Tu cattiva, io allora fare male!" grida ancora Sisma. Infatti nessuno riesce a scappare, nonostante i propositi: è impossibile rimanere in piedi, restare in un qualsiasi equilibrio, seppure precario. 
Nessuno sembra sapere come agire… tranne lo Spirito del Popolo:"Devo fare come mi hanno ordinato: è tempo di ucciderlo" pensa.

Capitolo Sesto
I LOVE ROCK 'N' ROLL

Tibet.

Spediti in questa terra combattuta sita in Cina per indagare su una misteriosa ed innaturale attività sismica nella zona, gli eroi di WorldWatch, al fianco dell’ eroe nazionale Spirito del Popolo, hanno ben presto scoperto di essere stati ingannati (qualche maligno direbbe per l' ennesima volta) quando si sono ritrovati di fronte a Chang Fan, ribattezzatosi Sisma, uno studioso di previsione dei terremoti pesantemente e misteriosamente mutato dalle sue apparecchiature… tanto da renderlo capace di produrre onde sismiche… e tanto da compromettere la sua stessa salute mentale. Altrimenti, non starebbe mettendo in pericolo di vita il gruppo dell’ ONU per un semplice rifiuto sentimentale di Sun. Sisma è per molti la vera minaccia (ma sarà proprio così?) e se mettiamo in conto il fatto che lo Spirito del Popolo ha l' ordine di ucciderlo, beh... benvenuti ad una tranquilla missione di WorldWatch!
"Sun… certo che… Dannazione, avresti potuto usare del tatto…" la rimprovera USAgent, barcollando e cercando vanamente di mantenersi in equilibrio. L' essere in questo paese non lo aggrada, essendo un eroe che solitamente non riesce ad andare più in là della sua personalissima concezione di giustizia, ma si sa, gli ordini sono ordini e vanno rispettati. Il problema è che forse Jack Daniels ha ben poco d' altro nella sua vita.
"Spiacente, Mr. Testosterone, ma non sono solita prostituirmi per il benessere della Cina" gli replica l’ italiana, perentoria. Eppure dentro di sé è molto turbata: lei ha dato vita a tutto questo caos, solo perchè si è comportata in maniera brusca (dunque come è solita comportarsi sempre nella vita) con Chang Fan. A volte le sue battute le sembrano vuote, non servono ad alleviare la sua tensione, ma solo a farle comprendere di più il suo errore.
Poco dopo, e lentamente, le scosse provocate da Sisma diminuiscono lievemente di intensità, ma rimangono comunque costanti, forti e non accennano ad interrompersi. E l' equilibrio è ancora una variabile incerta, tranne che per un essere.
"Ora basta" pensa Visione, decidendo di sottrarsi alle scosse librandosi in volo. Ha intenzione di cadere in picchiata su Fan, in modo da porlo in stato incosciente e mettere così fine a questa stranissima vicenda. A volte il sintezoide ricorda con rammarico i tempi in cui era a fianco dei Vendicatori: lì sì che vedeva i vari membri come una famiglia. Qui invece... no. Solo con Sun ha qualche legame, ma è nulla rispetto all' amicizia che prova per Occhio di Falco, Janet, la cara Wanda e sì... anche Simon. Non sopporta di stare a fianco di due genocidi, è un sintezoide, non una macchina. Vorrebbe abbandonare tutto ciò, ma per ora non può. Viz sta per 'precipitarÈ, ma qualcosa… anzi, qualcuno… glielo impedisce, bloccandolo in quel preciso istante. E non con un gesto fisico, ma direttamente dal suo subconscio.
"Sono ben altri gli obiettivi a cui dovresti ambire" risuona la voce di Alex Lipton, nella mente di Visione, facendolo frenare "Ci sono persone più arroganti di Sisma" continua la sua personalità "Che ti impediscono di fare ciò che è meglio per te, che limitano la tua libertà, le tue vere potenzialità… e te ne devi sbarazzare!".
"Perché sei così animoso nei confronti degli altri e soprattutto nei miei?" ribatte Viz "Ti conoscevo poco, ma non eri affatto una persona così sprezzante e piena d’ odio! Hai invocato tuo padre quando sei riaffiorato, ma così disonori la sua memoria. Cosa ti ha cambiato così?". E dentro di sé Viz si chiede anche:"E sei proprio tu, Lipton?".
Ma il sintezoide sembra parlare al vuoto: Alex Lipton scompare del tutto e Viz, nel brusco ritorno alla realtà, ci mette alcuni secondi per riprendersi. Quando volge il suo sguardo in basso è già tutto finito.

New York.

Claude Unger, l’avvocato più di grido della Grande Mela, è a colloquio con un giudice della Corte Suprema, già suo maestro e suo grande amico. Gli ha appena esposto il caso della madre di Sun, che intende denunciare alcuni rappresentanti delle Nazioni Unite in quanto pensa che sua figlia sia stata condizionata e manipolata per unirsi a WorldWatch, oltre al fatto che non vuole sapere più niente di lei.
"A proposito, Claude, mi complimento per il tuo processo contro Thor: la tua condotta è stata ineccepibile, la giuria secondo me è caduta in errore"*.

* V. Devil & Thor 2002

"Tornando al caso che mi hai esposto, comunque" continua il giudice "È decisamente molto interessante" ammette. È sicuramente ambizioso come il suo discepolo, quando si dice che l' allievo supera il maestro. Il giudice intravede grandi possibilità per Claude, l’ occasione per sfondare del tutto e poter puntare più in alto con serenità. "Pensi che la tua cliente sia… manipolabile, nel caso cambiasse idea?".
"Non sussiste alcun problema in questo senso" lo rassicura Unger.
Da lontano, a loro insaputa, qualcuno sta ascoltando questo colloquio grazie a microfoni d’ ambiente: è Vincent, il fido collaboratore del Signore degli Inganni, che di certo non può farsi sfuggire simili questioni... familiari.
"Che ne pensa, capo?" gli domanda curioso Vincent.
"Che è giunto il momento di intervenire e di riunire la mia famiglia" decide l’ uomo. "Ah, Angela" pensa poi "Proprio ora dovevi rientrare nella nostra vita? Ma forse, anche grazie a te, la mia vittoria sarà più appagante".

Tibet.

WorldWatch sta reagendo con insolita difficoltà alla situazione avversa. Basterebbe poco per porre fine alle scosse emanate da Sisma, basterebbe colpirlo duro. Ma nessuno finora ci è riuscito. E qualcuno ha altri pensieri in mente: prendete la Dinamo Cremisi, ad esempio. Il presunto figlio di Anton Vanko che in realtà è un ex generale dell' esercito russo di nome Valentin Shatalov (non stupitevi, accade questo e altro nel mondo dei supereroi) pur potendolo fare tranquillamente, ha deciso di non alzarsi in volo. Gli si è presentata infatti una occasione unica. Davanti a lui Sun, bersaglio facile ed indifeso quando non attiva i suoi poteri, come ora. Il perchè non l' abbia ancora fatto è un mistero, forse l' insolita situazione in cui si è cacciata l' ha messa davvero nel panico più assoluto (strano, considerato quello che ha passato, ma c'è da dire che questa situazione è più personale di altre), comunque questo a Shatalov non importa.
"Sarebbe facile discolparsi" pensa la Dinamo "Potrei dire che le scosse mi hanno fatto perdere l' equilibrio ed è partito un colpo per caso, sarebbe così semplice...". E mette in pratica il suo intento alzando il braccio destro, nessuno lo vede, è ora di sparare. Basterebbe un semplice raggio repulsore: dopo l’ abbandono di Bretagna e Meggan, dopo la scomparsa di Persuasion, un’ altra tragica perdita sancirebbe quasi certamente la fine definitiva di WorldWatch, come auspicano i suoi mandanti che su tale evento ci marcerebbero per anni. E in un attimo Shatalov ripercorre gli eventi che lo hanno portato qui.
Era iniziato tutto solo alcuni mesi prima, quando era sceso nei sotterranei del Cremlino. A volte le mele marce si hanno proprio dove non dovrebbero stare, nei luoghi del potere. come in questo caso. Vi erano due persone.
"Compagno" aveva detto uno di loro "Ti chiediamo di servire la causa della nostra madre patria al servizio delle Nazioni Unite. Grazie a ciò potremo riacquistare quel prestigio che a noi manca da troppo tempo".
"Accetto" aveva risposto Shatalov con la sua voce profonda.
"Bene, allora è nata una nuova Dinamo Cremisi!"*.
"Nuova? Ma è da tempo che..." aveva ribattuto Shatalov.
"Ma in realtà è esagerato, per non dire menzognero, dire anche che sarai al servizio delle Nazioni Unite. In realtà dovrai minare dall' interno la stabilità del gruppo in cui verrai incluso, WorldWatch".
"Come mai?".
"Il bene della nostra madre patria, come detto prima: quella non era una menzogna. Alcuni pensano che gente come noi è troppo radicata in un passato che non tornerà più e dovrebbe scomparire: ma noi li faremo ricredere presto, volenti o nolenti. Il tuo obiettivo è di far sì che il gruppo di WorldWatch si riveli un totale fallimento, sappiamo che sei in grado di farlo: poi ci pensiamo noi".
"Non ci sarà alcun problema" aveva risposto Shatalov "Se questo servirà a ridonarci quella gloria che un tempo avevamo".
"Comunque dovrai cambiare aspetto fisico, troppi conoscono la tua faccia. Conosciamo un buon chirurgo plastico e già abbiamo in mente una nuova identità. Molto ironica, come scoprirai".
Lo aveva scoperto, era entrato nel gruppo ben deciso ad eseguire i suoi ordini, poi... qualcosa era cambiato. Aveva scoperto un sentimento per lui relativamente nuovo: l' amicizia. Per la prima volta in vita sua sentiva di potersi fidare di alcune persone, diamine, aveva persino riso di fronte ad alcune delle pessime battute di Sun! Sun, il suo bersaglio...
Vi è qualche secondo di spasmodica incertezza, poi la Dinamo infine desiste dal suo intento omicida:"No, non posso!" pensa. Non spara e non si sente in colpa per ciò. "Ho preso la decisione giusta" si convince ben presto. E, quando rialza lo sguardo, è già tutto finito.

Wakanda.

L' atmosfera all' interno del palazzo reale è tesa: Zuri (collaboratore di re T'Challa) e Oyoke (Dora Milaje dell’ harem del sovrano) stanno discutendo, sospettosi e curiosi.
"È assurdo... quella nobile… da quanto tempo è lì dentro col nostro signore?" si chiede la donna, con una vena di gelosia.
"Non lo so, e mi chiedo cosa avranno tanto da dirsi".
Finalmente, in risposta alle loro aspettative, la porta della sala in cui T’Challa e J’ara erano chiusi a chiacchierare si apre. Il monarca del Wakanda esce con in volto una espressione soddisfatta, cingendo la nobile.
"Un attimo di attenzione, amici" chiede di essere ascoltato Pantera Nera "Vi comunico ufficialmente l’ imminente matrimonio di stato tra il vostro sovrano e la donna qui al mio fianco".
Gli unici commenti alla notizia si manifestano solo sui volti stupiti degli esponenti della corte.

Tibet.

Contemporaneamente a quanto sta accadendo a Visione e alla Dinamo Cremisi, l’ ambiguo Spirito del Popolo sta tentando di avvicinarsi a Sisma, con intenti certo non benevoli. Marianna, però, avendo capito il suo obiettivo gli si para seppur con difficoltà davanti. Sembra quasi di assistere ad una scena comica: gli eroi che faticano a mantenersi in piedi su un terreno instabile.
"Cosa vuoi fare!?" chiede con retorica l' eroina francese.
"Eliminare la minaccia alla radice!".
"Credi davvero che l' uccisione sia la via da perseguire?". "Brava, mia cara sterminatrice" pensa poi "Fai l' ipocrita e la santa tu che hai sterminato una intera razza!".
"Non vedo altre alternative: sarebbe comunque accaduto anche senza questo terremoto, non possiamo permettere che un essere come lui devasti questa terra".
"Governi dispotici come il tuo non le vedono mai: e questa terra ne ha pagato il prezzo". "E nemmeno gli eroi che seguono ciecamente gli ordini assegnati loro" pensa Marianna.
"E cosa credi sia meglio per questa terra? Che stia sotto un regime dispotico e che torni ad avere la tirannia che ha preceduto l' arrivo del governo cinese? Come sempre quando si parla del Tibet, si è disposti ad ascoltare solo una campana. E vi definite aperti al dialogo". Poi lo Spirito del Popolo si lancia all' attacco.
Mentre combatte meccanicamente, mettendo in pratica mesi di allenamento, Marianna ripensa, e non riesce bene a spiegarsi perchè, a come sia arrivata qui, a come la sua tranquilla vita sia divenuta speciale. Sembra che tutto sia avvenuto solo ieri, invece sono passati già quindici anni e lei all' epoca era praticamente ancora una bambina, aveva un altro nome che oggi non ha più importanza: suo padre, un brav’ uomo, uno di quei uomini appartenenti alla razza in estinzione dei politici onesti, voleva semplicemente portarla in vacanza ad Atene. Purtroppo dei terroristi palestinesi dirottarono l’ aereo su cui si erano imbarcati per colpire alcuni israeliani a bordo (ma Marianna sa bene che, a parti invertite, non sarebbe cambiato nulla). Suo padre fu l’ unico a ribellarsi… e fu l’ unico a pagare con la vita il suo folle eroismo.
Sconvolta, con nella mente l' incubo ricorrente del sangue di suo padre che le macchiava le mani, Marianna entrò alcuni anni dopo, grazie alle conoscenze che il suo genitore aveva avuto in vita, nei servizi segreti del suo paese: un giorno venne a sapere di un esperimento top-secret e si offrì volontaria senza perdere tempo. Oltre a cercare un riscatto morale, desiderava anche poter fare qualcosa contro i mali del mondo, ingenua com’ era (e la Guerra dei Mondi lo ha dimostrato). Dopo una dura selezione, la donna oggi nota come Marianna fu ritenuta la candidata ideale a rappresentare la Francia e venne così sottoposta ad una moderna versione europea (prodotta su base genetica e biotecnologica, soprattutto) del leggendario Siero del Supersoldato concepito decenni prima dal dottor Erskine. Per idearlo ci si era basati su alcuni appunti incompleti, ma facilmente ricostruibili (almeno in teoria), di un certo Ted Sallis. Un duro addestramento, e poi… il poco felice esordio durante l' invasione aliena.
Ma tutto questo viene rievocato in un attimo: adesso deve badare all’ eroe cinese, che la sta mettendo in difficoltà.
Sun se ne rende conto e, nonostante l’ antipatia nata tra loro, non perde tempo: è venuto il momento di riparare al suo errore iniziale, meglio tardi che mai se non altro.
"E va bene!" urla rivolgendosi a Sisma "Ok, ci esco con te, basta che ti dai una calmata!".
Lo scienziato, smarrito, ascolta sorpreso e sollevato quelle parole. E così, in pochissimi secondi, il terremoto cessa e la zona ritorna alla normalità, crepa più, crepa meno.
"Grazie" dice Marianna, sferrando prima un pugno allo Spirito del Popolo in un momento di distrazione, poi continuando con numerosi altri calci e pugni, fino a che l' eroe cinese non viene messo al tappeto. E finisce tutto così: in un attimo.
"Cavoli" commenta USAgent, ancora barcollante "Un paio di minuti di questa giostra sembrano durare un’ eternità".
"E adesso che si fa?" chiede Sun.
"Non ne ho idea..." ribatte Jack Daniels "Sappiamo cosa capiterà a quest’ uomo se verrà affidato al suo governo. Certo, l' alternativa non è una soluzione definitiva. In pratica, se facciamo ciò che ci è stato detto commetteremo un grande errore, se facciamo il contrario accadrà la stessa cosa. Dunque cos'è che vogliamo?".
"Io so cosa voglio" replica Sonia, già dimentica della proposta (ai suoi occhi oltraggiosa) di Chang Fan.
"Anch' io" afferma Visione atterrando "Basta ordini sanguinari, da questo momento in poi seguiremo la nostra coscienza. Ed essa ci dice una cosa sola...".
"Cominci a piacermi, Viz" dice Agent.
Anche Sun è felice, ma nello stesso tempo... Qualcosa nel volto del sintezoide la inquieta.
"Allora andiamocene subito via da qui" sono le parole conclusive di Visione.

Nei cieli del Pacifico.

Il gruppo di WorldWatch è in volo, diretto verso gli Stati Uniti, ormai superato il confine cinese. Le espressioni degli eroi sono indecifrabili: paiono sia contenti, sollevati, sia preoccupati.
"Ci metteremo nei guai, lo sapete questo, vero?" cerca di inquietarli Marianna.
"La cosa non mi sembra ti abbia dato molto da pensare" ribatte Sun. E dentro di sè l' eroina francese che questo è solo un primo passo di un lungo cammino di cui non vedrà mai la fine: un cammino intrapreso per dimenticare i suoi indimenticabili errori del passato.
"E cosa importa, poi?" continua Agent "Personalmente, sono felice come una pasqua di aver gabbato il governo cinese… Non mi vanno molto giù… vero, Dinamo?".
L’ eroe russo non risponde, è immerso in altri pensieri. Lo fa per lui Sun:"Sempre il solito, vero? Ma stavolta sono d' accordo con te".
"Ripensaci allora quando sentirai di un uomo condannato a morte dove stiamo andando" dice finalmente la Dinamo, svelando in una sola frase la loro ipocrisia. E nessuno ribatte.
Intanto l' oggetto della discussione, Sisma, sta dormendo teneramente dietro di loro: da quando Sun ha accettato la sua richiesta non ha detto più una parola. Così apparentemente innocente, così distruttivo se solo ne ha la possibilità. Al Palazzo di Vetro si deciderà il suo destino, perché lì venga protetto in quanto perseguitato politico. Ma di certo non sarà una discussione tranquilla, considerata la composizione del Consiglio di Sicurezza.
Visione tace praticamente da quando hanno decollato, perso nei suoi pensieri più di tutti. È Alex Lipton la causa delle sue preoccupazioni… o, perlomeno, qualcuno che si spaccia per lui. Sì, deve essere per forza un altro, ora ne è certo, ma chi?
Il videotelefono del velivolo poi squilla ed Agent va a rispondere:"Oh, ciao Val" saluta con tono sdolcinato.
"Ora arriva l' incazzatura" pensa Sun.
"Ho provato a chiamarvi prima, ma non rispondevate: cosa è successo?".
"Oh, niente di che. Abbiamo portato con noi lo scienziato pazzo, altrimenti sarebbe stato ucciso dai suoi connazionali".
"Ma… siete impazziti!? Ti ricordo che la Cina fa parte dei Cinque! Non dico che il suo comportamento fosse giusto, ma con la diplomazia si sarebbe arrivati ad un sicuro compromesso".
"Ecco, l' avevo detto" pensa ancora Sun.
"Già, la Cina fa parte del Consiglio di Sicurezza: fatico ancora a capire perché" afferma Jack Daniels.
"Passami subito Visione" intima Val. Ma il sintezoide a questa richiesta scuote decisamente il capo.
"Ecco, ora è impegnato".
"Passerai un mucchio di guai per questo, Visione, voglio che tu lo sappia" afferma Val "E non pensare che io ti coprirò. Mi verrebbe voglia di non comunicarvi che è stato individuato il covo di Arnim Zola. Comunque non sono io quella che non adempie ai suoi doveri: si trova in Argentina, è stato segnalato poco fuori Buenos Aires.
"Ottimo!".
"Ma tu, USAgent, non prenderai parte alla missione: è richiesta la tua presenza qui".
Lui si volta verso Viz, che si limita ad annuire.
"D' accordo, scenderò poco prima che l' aereo si diriga verso l' Argentina".

Fatto scendere, qualche minuto dopo, l' eroe americano a terra il velivolo cambia rotta: verso l’ America latina.

FINE